buzzoole code A Paul's Life: ottobre 2007

giovedì 25 ottobre 2007

La forma delle cose a venire

La vita possiede una melodia, un susseguirsi di note
che diventano la tua esistenza, una volta suonate
in armonia con il piano di Dio.
[...]
Vieni, e guarda il volto delle cose a venire.




da Battlestar Galactica, Stagione 1 Episodio 13: Kobol's Last Gleaming
Musica di Bear McCreary

lunedì 15 ottobre 2007

Consecutio

"Qualunque cosa accadde, accadde."

"Qualunque cosa che, accadendo, ne fa accadere un'altra, ne fa accadere un'altra."

"Qualunque cosa che, accadendo, induce se stessa a riaccadere, riaccade."

"Però non è detto che lo faccia in ordine cronologico."

da Praticamente Innocuo di Douglas Adams

mercoledì 10 ottobre 2007

Quentin ha ragione...

Recentemente, il grande Quentin Tarantino ha lanciato un'aspra polemica nei confronti del cinema italiano contemporaneo (ok, il Quentinone ha poi corretto alcune delle affermazioni, evidentemente travisate dalla giornalista del "Sorrisi e Canzoni TV"): per il regista, in Italia si fanno solo film su viaggetti di famigliole sgangherate e provinciali, o tremendi drammi psicologici in salsa metropolitana. Dagli anni 60, dagli anni d'oro dell'enorme Sergio Leone, il cinema italiano non ha più saputo portare innovazione, ha cominciato a cristallizzarsi nelle forme e nei contenuti. Solo il cinema autoriale, e nell'articolo originale Tarantino fa riferimento a Moretti (nell'articolo successivo, afferma però che di cinema italiano recente ne ha assorbito ben poco, vista la distribuzione centellinata), è sopravvissuto al decadimento, proponendo formule più autonome.
E l'assunto di fondo è assolutamente condivisibile. Anzi, è quasi da incorniciare. Addirittura, azzarderei a espanderlo a tutte le produzioni culturali italiane: perchè il nostro prodotto non vale niente nel mondo, perchè un paese con un grande passato cinematografico e culturale come il nostro non sa più proporre, innovare, o anche solo raccontare belle storie? Questione di zeitgeist hegeliano, o di mera pigrizia del pur rinomato artigianato culturale italiano?

Partiamo dal dato oggettivo: se scartabelliamo tra le produzioni culturali degli ultimi anni, l'elemento dominante sembra essere la diffusa mancanza di originalità. Da una parte, alcuni vogliono fare i novelli Antonioni (con rispettoso ossequio al grande Maestro recentemente scomparso), puntando tutto sull'analisi psicologica "dura" incentrata su difficoltà dell'individuo o della coppia; dall'altro, abbiamo a) un cinema d'intrattenimento cristallizzato sulla commediola cazzara delle feste o guascona-semidialettale, o b) sulla commediola ibrida con la suddetta analisi. È quasi scontato dire che questi "archetipi" spesso e volentieri figliano anche dei prodotti di alto valore, prodotti, soprattutto nel secondo caso, spesso senza troppe pretese, ma deliziosi. Per quanto riguarda il primo caso, beh, difficilmente possiamo lamentarci del successo di Moccia se molti scrittori seguono un percorso molto paraculo intellettualisticamente parlando (e probabilmente molto più "gratificante", anche in termini di vanità personale), invece di proporre soluzioni innovative e accattivanti.
Ma, cari amici, ci manca l'estro. Ci manca l'unicità. Ci manca la capacità di prendere i generi e smontarli secondo un non identificabile Italian Way. Ci manca la capacità di non leccare le natiche al pubblico, e proporgli qualcosa di nuovo, coinvolgento la platea ma non assecondandola stancamente. Sono capaci tutti di farsi inondare di soldi nettando il sedere a uno spettatore medio la cui massima impresa culturale nella giornata è tentare di indovinare il personaggio misterioso a "Cultura Moderna", o ridere o insultare se stesso (magari non riconoscendosi come tale) guardando certi talk-show pomeridiani o ascoltando certe canzoni strappalacrime o strappaqualcos'altro. Va beh, ma qui esuliamo, ma soprattutto diciam banalità.

Ora, probabilmente un po' prematuramente, vi "passo il microfono". Siete soddisfatti della produzione culturale di questo paese? Cosa vorreste? Come lo vorreste?
Commentate commentate commentate.