Rocky Balboa è un finale d'ouverture. Rocky Balboa è un ultimo episodio ma ha la forza di un primo, di un nuovo inizio, di un cerchio che si chiude. Rocky Balboa ha il sapore della rivincita, di un personaggio usurato che torna al top, di un film che, parallelamente al suo protagonista, sembrava spacciato e invece è vincente.
Intendiamoci, Rocky Balboa non è un capolavoro: la prima parte è abbastanza sfilacciata, dal punto di vista narrativo le cose vanno un po' per le lunghe e senza un motivo particolare, e il ritorno alla boxe dello Stallone Italiano è davvero un po' troppo improvviso. L'epilogo, d'altra parte, chiude abbastanza rapidamente e in modo un po' freddino una delle 'saghe' cinematografiche più famose di tutti i tempi.
Ma in generale, il film regge bene, e, a tratti, spacca pure: il ritorno in pista del vecchio campione è sinceramente una delle scene più potenti e riuscite del film (e il tema di Rocky accende l'animo come pochi), il duello sul ring è convincente e coinvolgente. Anche Stallone, solitamente abbastanza rigido, si scoglie in quella gestualità 'eccessiva' (e abbastanza caricaturiale, a dirla tutta) tipica dell'italiano standard dei film hollywoodiana, ma soprattutto convince appieno nella sua performance pugilistica.
Rocky è tornato gente (come Superman). Andate a omaggiarlo.
Freak out,
Paolo