buzzoole code A Paul's Life: febbraio 2008

giovedì 21 febbraio 2008

S.........i


Dopo cinque anni di attesa conscia o inconscia, è arrivato Studentessi. Davvero, l'album più atteso di Elio e le Storie Tese. In termini temporali, almeno.
Volevo tenermi tutto per stasera (scrivo il 20 febbraio, data di release), ma niente. Stamattina mi sono fermato alla prima edicola disponibile e l'ho comprato. Poi l'ho ascoltato praticamente mentre pranzavo. Poi l'ho ascoltato mentre andavo all'università. Poi l'ho ascoltato tornando dall'università. Poi l'ho ascoltato dopo essere tornato dall'università. Poi l'ho ascoltato preparandomi la cena. Poi lo riascoltato pezzo per pezzo mentre scrivevo la recensione che segue.

Per cui mi sento abbastanza sicuro di poter iniziare.

Studentessi
Ascoltatevela.

Plafone
Il disco esplode in uno strumentale progressive davvero emozionante, con tastiere a echeggiare i tempi d'oro della PFM (e si lambisce Impressioni di Settembre) e degli Emerson Lake & Palmer, con giusto qualche flautino e qualche chitarrina che non fanno mai male. Dopo tre minuti di estrema suggestione, Antonella Ruggero straripa in un canto candido, decantando le gioie del creare melodie sotto la doccia. Ma non semplici, quelle le san fare tutti. La voce sale, e sale anche l'incazzatura di Elio, vicino del piano di sotto il cui plafone si sta macchiando, inesorabilmente. Ma la vendetta arriverà all'assemblea di condominio, lo sappiamo.
Avrei pagato altri 15 euro perchè il pezzo andasse avanti altri 3 minuti, ma poi è tempo di...

Ignudi fra i nudisti
Il dramma estivo della scelta fra mare e montagna, chi vincerà?
Pezzo molto orecchiabile e easy, muy divertente. Ballabbile, anche. Simpatica la grandissima Giorgia, nel ruolo della compagna di Elio, che tenta di convincere l'altro ad andare ai monti, dove lo stesso si "romperebbe il cazzo". Gli effetti di voce qui sono divertentissimi, e fanno di una canzone strambissima una canzone ancora più strambissima.

Tristezza
Con questa canzone ho imparato che la tristezza va vissuta come valore positivo: che vergogna c'è nel mostrare a tutti un sentimento tanto autentico? Piangete cari amici, piangete.
Duetto Elio/Rocco Tanica in cui regna il vocoder su un cantato a una metrica assurda (e che mi ha fatto godere tantissimo), il tutto infarcitissimo di interventi di fiati vecchio stile. Insomma, un agile boogie che entra nella mente in pochi istanti. E non ti lascia triste, paradossalmente.

Heavy Samba
Quando il chill-out rompe le balle e impedisce di copulare, lì c'è bisogno di Heavy Samba.
Il pezzo inizia bossa nova, continua hard rock, finisce samba. E c'è pure una barzelletta cinese. Una canzone non-canzone che vede protagonista Irene Grandi, più rock che mai (e vi tremeranno le casse, cari amici), e Cesareo, che si profonde, oltre che con la solita perizia chitarrista, in una prova canora davvero sorprendente. Per la gioia dei posteri, condensato di citazioni dei Ssseppelin in ogni dove.
Che dire... Sublime.

Gargaroz
La canzone dell'estate 2008 ci racconta il dramma dell'asportazione delle tonsille, e del loro mercato clandestino sull'Internet. Testo delirante, motivo orecchiabile all'ossessione, finale praticamente in trip acido. Non smetterete di riascoltarla mai. Grazie a Jantoman per il gargaroz, gurguriz, gorgoraz, e grazie a Faso, c'è il suo zampino ovunque.
Anche questa è bbballabbile.

Suicidio a Sorpresa
Suite in cinque parti di ispirazione quasi broadwayana: meglio i Sadistic o i Profanatic? Ma soprattutto, cosa si cela nei microsolchi dei gruppi death metal? Semplice: messaggi rassicuranti, tipo "telefona se fai tardi che se no sto in pensiero".
Il pezzo, nel complesso, è assolutamente geniale: le forze congiunte di Paola Cortellesi, voce sempre deliziosa, degli Elios e di Demo Morselli, grande rentrée all'arrangiamento fiati (anche in Ignudi fra i Nudisti, Tristezza, Parco Sempione e Supermassiccio, ma qui soprattutto), la rendono una delle più splendenti tra le tante gemme di questo disco. E il pezzo di supermetalloduro (l'Andante con Moto) con i messaggi al contrario è da sventrarsi dalle risate.
Poi, finale a sorpresa! (oddio, basta leggere il titolo...)

La Lega dell'Amore
Per una politica del sole, cuore, amore. Vota la Lega dell'Amore.
Duetto Bisio-Elio di grande fama, già portato in giro per tutta Italia nel tour di due anni fa, Coesi se vi pare, con un arrangiamento leggermente differente, qualche campionamentino divertente e una parentesi strumentale molto molto simpatica. Ma passiamo alla grandissima...

Indiani (A Caval Donando)
Quando finirà la spirale di incomprensioni tra cowboy, disperatamente intenzionati a scusarsi per la morte e la distruzione provocati in passato, e indiani, che rifiutano i doni degli ex-agguerriti oppositori?
Non lo so.
Intanto, godiamoci questa canzone che, a metà tra Ennio Morricone, Memo Remigi e quelle belle musiche da saloon complete di "epa! epa! epa!", ci descrive il drammatico itinerario di un cowboy presso tutte le tribù esistenti, che costantemente gli rifiutano il dono di pace. Arriva persino un Watusso, che però non c'entra niente.
Un pezzo divertente e coinvolgente, che vi farà saltare per la stanza sparando in aria per la gioia, nella tradizione dei festeggiamenti palestinesi. Tanto che io mentre l'ascolto picchio forte il piede a terra, che voglio andare nel West e sputare nelle sputacchiere e fare le quadriglie con le prostitute e quelle cose lì.

Supermassiccio
Pezzo che trasuda discomusic di una volta, ma parla sostanzialmente della fine della vita per come la conosciamo ora. Il tutto impreziosito da un testo bello surreale come ci piace a noi, dai fiati alla Earth, Wind & Fire e dalla presenza di Guido Meda, che fa molto ridere. Grado di ballabbilità alto.

La risposta dell'Architetto
Il pezzo che mi piace meno.
Mangoni fa molto ridere, lo sfottò di MondoMarcio ci sta, le censurette finte che fanno tanto pezzo di 50 cents sono una gran trovata. Ma manca qualcosa, quel qualcosa che me la farebbe ascoltare un casino di volte.

Parco Sempione
L'iperanticipatissimo hit sigle del Complessino: un'analisi del complesso rapporto tra frequentatori dei parchi pubblici per relax e bonghisti incapaci, alla quale si intreccia la critica all'amministrazione comunale/provinciale milanese, rea di buttare giù (alla vigliacca, per di più) parchi uno dietro l'altro, per poi uscirsene con propostine tipo l'ecopass.
Musicalmente, come al solito, pezzo estremamente stratificato, dalle sonorità molto zawinuliane, specie la linea di basso del Fasacci (che ci fa sempre venire). Parentesi in dialetto milanese divertentissime, geniale parodia dei soli delle grandi voci della world music (tipo, a me è venuto in mente il Nusrat Fateh Ali Khan in Signal to Noise di Gabriel -- poi saprete dirmene di più azzeccati). Cori nella parte iniziale in bilico tra l'african e l'indiginazione meneghina, di un'ottava sotto, grande effetto, poi nel secondo ritornello partono i fiati del Demone Morsellone e non li tiene più nessuno: esplode l'incazzatura, ed entrano pure i vocioni femminili a spaccare ogni cosa.
Grandissimo.

Il Congresso delle Parti Molli
E se il buco del membro venisse eletto alla guida del corpo umano?
Una sagace metafora dell'Italia di oggi, con un bel rockettino dal testo un po' intorcicato (e ci credo che l'abbiano rimaneggiato fino all'ultimo), in cui spicca la presenza di Johnny Deep (con due e), di Sergio Endrigo e molte altre cose belle, tra cui la morte per eccitazione.

Single
"Viva il letto a una piazza per l'amante di razza", canta il Paolone Panigada. E come dargli torto? Semplice, non gli diamo torto, perchè è vero. Un liscione sintetico divertente e senza pretese, che si tinge di commozione. Ancora e sempre grazie, Feiez.

Effetto Memoria
Uno dei pezzi migliori del gruppo. O meglio, quattro dei migliori pezzi del gruppo: infatti, Effetto Memoria è scandito dal passare delle stagioni, e pertanto si compone di quattro mini-brani piazzati in diverse parti del disco. Si parla, in modo quasi dickensiano, di memoria del passato che ci fa scordare il presente, di memoria del presente che è inutile, di memoria del futuro e sopratutto di...

...che stavo dicendo?
Uhm...

Boooh.

Allora, per quel che ne posso dire dopo appena 5 ascolti consecutivi, Studentessi è un grandissimo disco, bellissimo, da riascoltare duemila volte, e ogni volta te ne ri-innamori. Non raggiunge gli apici di genialità di Italian e Eat the Phikis, ma a un certo punto che cazzo me ne frega!
Quindi, noi ci risentiamo per il disco di Frankie Hi Nrg, ma intanto...

gargaroz...
gargaroz...
the gargaroz...



domenica 17 febbraio 2008

Credevo di essere più vicino...


E anche l'uomo col cappello è tornato.
E con lui il film d'avventura vecchia maniera.
Grazie Steven, grazie George, ma soprattutto... grazie Harrison.

mercoledì 13 febbraio 2008

Strike is over if you want it

Dopo 100 giorni, l'ormai leggendario sciopero degli sceneggiatori statunitensi è finito, con il voto dei membri del sindacato che ieri ha deciso per la cessazione delle ostilità e l'avvallamento dell'accordo.
Un "prego" al sindacato WGA che ci ha ringraziato per il supporto dimostrato anche dai noi fan (nel mio piccolo, il bannerino qui a sinistra e tutta la mia stima morale).

E ora, tutti al lavoro, che voglio vedere le puntate nuove di House.



p.s.: per tutti gli aficionados di serie via boomdotto, ecco una lista aggiornata di quali serie torneranno, come, perchè... insomma, avete capito.

domenica 3 febbraio 2008

One Week Later (Prologo alla Campagna Elettorale)

Il 24 gennaio 2008 è morto il secondo governo Prodi. Lo sapete.
Ne gioirete, ve ne dispiacerete. A me, mi conoscete, dispiace. Anche umanamente.
Sono stati due anni estremamente controversi: tra indulti e liberalizzazioni, duelli al calor bianco con la Chiesa e con la cittadinanza, e dietro a tutto un'opposizione infantile e lunatica. Un'opposizione che alla fine si è riscoperta serva del Capo.
Sono stati anche i due anni della diminuzione del debito pubblico e del fabbisogno finanziario (zitti zitti, qualche provvedimento per la riduzione di consulenze e stipendi è stato preso -- soltanto qualcuno, ma ci sarebbe stato tempo), del deficit sceso dal 4 al 1,3%, della riduzione dell'evasione fiscale, dell'aumento del gettito fiscale senza nuove imposte e quant'altro. Senza dimenticare il mitico Decreto Bersani. Proprio per restare sul terra terra.
Sono stati gli anni dell'indulto, sul quale davvero ancora oggi fatico ad avere un'opinione esatta (per quanto ve ne possa importare); dell'indolenza (ancora) sul conflitto di interessi; dei ritardi sulla riforma televisiva che praticamente si attende da 30 anni; dei ricatti delle ali "esterne" della coalizione; del problema Tav (ereditato dal passato, ahinoi) e della base a Vicenza (idem). Dei tira e molla etici.
Forse il problema fondamentale è stato di identità. Un governo senza identità, nonostante le 280 pagine di programma, portato al naufragio da dinosauri politici un po' improbabili fatti forti dai numeri ridotti all'unghia, grazie a una legge elettorale di merda e con i dubbi sulle schede bianche. Una schizofrenia inevitabile, tenuta a bada solo dall'opposizione al Nemico. Al Nemico che intanto ha tirato fuori le vecchie armi, di demonizzazione del nemico (e a far così anche noi c'abbiamo guadagnato, eh...), di cataste di bugie, di odio alimentato alle estreme conseguenze, di mezze frasi rimangiate il giorno dopo, di sorrisoni agli amici della piccola e media imprenditoria, contando sulla loro indolenza totale al mondo e sulle loro mani sempre al portafoglio, gente che non ne aveva compreso l'incapacità politica, l'istrionica volontà di farsi amare sempre, di non prendere decisioni coraggiose mai. Pararsi il culo, sempre e comunque.
Il problema di un'identità difficile da ricostruire. Partiti politici nati per raccolta scarti, con pezzi di Democrazia Cristiana praticamente ovunque, con l'età media di Matusalemme e la percezione della realtà di una mummia. Gente così, che si nasconde dietro al perbenismo dei valori cattolici, per combinarne di ogni dietro le quinte e venirsene fuori con tanto buon vittimismo. (ok, questa frecciata era proprio facile facile) E questo è stato il cancro di questo secondo governo Prodi.
Il centro-destra non ha un'identità, ma ha un leader, un bel faccione che muove bene le labbra e che porta tutto il felice carrozzone alla vittoria con facilità. Il centrosinistra ha tante belle speranze e poca gente che sappia comunicarle, che sappia infuocare le folle. Ma forse è proprio il mondo a essere intorpidito. Forse questa enorme e giustificata sfiducia nella politica è talmente dentro ogni fibra del popolo italiano da non saper più ascoltare, da non voler più ricordare, si va solo a rincorrere il jingle più accattivante. Non più ideali. Solo cose.
E forse tra poco neanche quelle, tra poco non voterà quasi nessuno.


venerdì 1 febbraio 2008

Dilemmi artistici



una di queste è la copertina mandata in stampa per Ultimates Vol.3 #3.
quella di destra.
ora, Frank, come han fatto a sceglierti quella con i vestiti?
perchè?

(entrambe le cover sono opera di Frank Cho)