Il turbamento consuma lo stomaco e ciò che contiene, spinge all'oblio dei turbini ormonali che disegna, rianima maledizioni dimenticate, spacca l'anima zoppicante. Non ha controllo, non ha fine.
Il turbamento sussurra dolcemente all'orecchio del passato stantio, che spinge ancora alle porte, forza di nuovo la serratura.
Dall'altra parte del muro, si agitano i corpi: attraverso la parete di ghiaccio, sagome di soffici lembi di carne che si concedono ai meno meritevoli. E noi qui a sanguinare vita.
Se quell'altro tempo busserà ancora, forse avrà un valore dimenticare, benchè impossibile, o prevedere, benchè altrettanto irrealizzabile. Ma forse ci saranno ancora giorni, anni e vita buttati inseguendo un morto.
Piccolo appunto scritto tempo fa, lo dedico all'amico Fabio, che vive un momento amoroso un po' troppo arido.
Il turbamento sussurra dolcemente all'orecchio del passato stantio, che spinge ancora alle porte, forza di nuovo la serratura.
Dall'altra parte del muro, si agitano i corpi: attraverso la parete di ghiaccio, sagome di soffici lembi di carne che si concedono ai meno meritevoli. E noi qui a sanguinare vita.
Se quell'altro tempo busserà ancora, forse avrà un valore dimenticare, benchè impossibile, o prevedere, benchè altrettanto irrealizzabile. Ma forse ci saranno ancora giorni, anni e vita buttati inseguendo un morto.
Piccolo appunto scritto tempo fa, lo dedico all'amico Fabio, che vive un momento amoroso un po' troppo arido.
grazie, caro.
RispondiEliminaarido mi sembra un po' troppo ottimistico. però.
direi più che altro hiroshima o chernobyl.