Cristo santo. Qualche settimana fa ero in Piazza Duomo, a Milano. Marea di idiote per il grazioso tossico di turno, il Monociglione Riccardo Scamarcio, protagonista (di male in peggio) dell'ultimo film tratto dalla saga romanzesca del mai troppo detestabile Federico Moccia. E fin qui (e credo anche da qui in poi) sembra la premessa di una sfuriata del classico vecchiaccio impettito, saputello e ficcanaso che fa le fusa alla Vecchia Generazione di turno. Cosa che sto disperatamente provando a evitare, ma vi assicuro che è così tanto difficile che rinuncio in partenza alla speranza che voi non mi consideriate tale. Eppure, il brivido lungo la schiena l'ho sentito, un terribile brivido, una voglia di andare sotto quel balcone a strapiombo sul nulla esistenziale e urlare "DECRETO BERSANI!".
Ma quanto possiamo biasimarle, queste gallinelle in fuga (o in adunanza)? Cioè, tutti avranno qualcuno per cui sarebbero più o meno letteralmente disposti a strapparsi capelli e cuoio capelluto. Per cui il loro adorare uno degli esseri più sopravvalutati di questo decennio ci può anche stare (relativamente, s'intende - arrivare a quei gradi [del tipo: appena muove un gluteo, scoreggione di voci di checche steriche urlanti] è perdere la dignità). Ma il nulla assoluto che permeava l'aria, no, non lo accettavo, non lo accetterò mai. Chi siete per annullarvi così? Per adulare il nulla (e intendo ANCHE il culto della mancanza di talento, ma qui non c'entra)? Cosa vi rappresenta un autografo, una foto di sfuggita di un uomo imbalsamato che ha voglia solo di andare a casa a scoparsi una modella slava? Ditemi, cosa volete? Ne volete un pezzo? Tutto intero? Non ne avete di vite da vivere? O di fottuti spasimanti che ve la leccherebbero a comando? No?
È dall'essenza di questo puzzo di morte che nasce il mio disappunto estremo: come fate ad annientarvi così? Ad appiattirvi sullo schermo, sui suoi divi, sui suoi tempi, sulle sue mentalità così ruffianamente provinciali, a farvi propinare la finta logica dell'azione-reazione-perchè-se-non-fai-la-rissa-non-vali-niente. Come fate ad appassionarvi a un coacervo di inutili canterini vuoti e litigiosi come quelli di Amici, a gente che sputtana dignità ed esistenza dietro a un sogno che li vedrà di certo sconfitti? Come fate a sentirvi solidali a un'altrettanto litigiosa ressa di buzzurri in cerca d'attenzione perchè la loro vita vale talmente poco che vogliono buttarla in tv, come succede nei vari reality... ed eccovi ad amare del bestiame vanitoso nello zoo in cui volete entrare? Come?! Come fate a farvi rincoglionire dall'immagine che alcuni lucratori di livello vogliono che abbiate, come fate ad abbracciarla? Come fate a farvi risucchiare le opinioni, tanto abituati al fatto che ognuno ha la sua da non essere nemmeno disposti ad ascoltare quelle altrui, tanto avete la certezza che le vostre siano troppo deboli per camminare.
Poi ve lo meritate, vi meritate ogni singola parola stagnante e oziosa che verrà da un professor Meluzzi o da un suo simile, vi meritate ogni generalizzazione spenta che i mezzi d'informazionevi attaccano ogni giorno, ve li meritate tutti. Vi meritate ogni ritratto stupido e artefatto che un Moccia dall'alto dei suoi miliardi di copie vendute può dedicarvi per prendersi un altro Mercedes. Vi meritate ogni insulto alla vostra intelligenza, tanto non saprete mai coglierli. Vi meritate la carne gettatavi in pasto dal balcone di Piazza Duomo perchè siete bestiame, e un cibo che vi piaccia davvero non volete nè sapete cercarlo.
Non per tirarmela, ma questa generazione è una merda.
Ma quanto possiamo biasimarle, queste gallinelle in fuga (o in adunanza)? Cioè, tutti avranno qualcuno per cui sarebbero più o meno letteralmente disposti a strapparsi capelli e cuoio capelluto. Per cui il loro adorare uno degli esseri più sopravvalutati di questo decennio ci può anche stare (relativamente, s'intende - arrivare a quei gradi [del tipo: appena muove un gluteo, scoreggione di voci di checche steriche urlanti] è perdere la dignità). Ma il nulla assoluto che permeava l'aria, no, non lo accettavo, non lo accetterò mai. Chi siete per annullarvi così? Per adulare il nulla (e intendo ANCHE il culto della mancanza di talento, ma qui non c'entra)? Cosa vi rappresenta un autografo, una foto di sfuggita di un uomo imbalsamato che ha voglia solo di andare a casa a scoparsi una modella slava? Ditemi, cosa volete? Ne volete un pezzo? Tutto intero? Non ne avete di vite da vivere? O di fottuti spasimanti che ve la leccherebbero a comando? No?
È dall'essenza di questo puzzo di morte che nasce il mio disappunto estremo: come fate ad annientarvi così? Ad appiattirvi sullo schermo, sui suoi divi, sui suoi tempi, sulle sue mentalità così ruffianamente provinciali, a farvi propinare la finta logica dell'azione-reazione-perchè-se-non-fai-la-rissa-non-vali-niente. Come fate ad appassionarvi a un coacervo di inutili canterini vuoti e litigiosi come quelli di Amici, a gente che sputtana dignità ed esistenza dietro a un sogno che li vedrà di certo sconfitti? Come fate a sentirvi solidali a un'altrettanto litigiosa ressa di buzzurri in cerca d'attenzione perchè la loro vita vale talmente poco che vogliono buttarla in tv, come succede nei vari reality... ed eccovi ad amare del bestiame vanitoso nello zoo in cui volete entrare? Come?! Come fate a farvi rincoglionire dall'immagine che alcuni lucratori di livello vogliono che abbiate, come fate ad abbracciarla? Come fate a farvi risucchiare le opinioni, tanto abituati al fatto che ognuno ha la sua da non essere nemmeno disposti ad ascoltare quelle altrui, tanto avete la certezza che le vostre siano troppo deboli per camminare.
Poi ve lo meritate, vi meritate ogni singola parola stagnante e oziosa che verrà da un professor Meluzzi o da un suo simile, vi meritate ogni generalizzazione spenta che i mezzi d'informazionevi attaccano ogni giorno, ve li meritate tutti. Vi meritate ogni ritratto stupido e artefatto che un Moccia dall'alto dei suoi miliardi di copie vendute può dedicarvi per prendersi un altro Mercedes. Vi meritate ogni insulto alla vostra intelligenza, tanto non saprete mai coglierli. Vi meritate la carne gettatavi in pasto dal balcone di Piazza Duomo perchè siete bestiame, e un cibo che vi piaccia davvero non volete nè sapete cercarlo.
Non per tirarmela, ma questa generazione è una merda.
minghia...
RispondiEliminaLa società di oggi offre troppa insicurezza. Tante possibilità da seguire, che spesso sono nettamente superiori a quelle concretamente realizzabili. Il bello è che non c’è la scelta giusta o quella sbagliata, tutte sono giuste e questo crea infelicità nell’uomo… perché l’uomo non è in grado di scegliere, di saper decidere da solo. Per questo segue degli idoli, degli esempi, dei modelli. Forse vestendo come loro, comportandosi come loro, pensando come loro, potrà essere come loro!!! Oggi Scamarcio, domani chissà chi… non sono le ragazzine ad essere sbagliate, ma la società in cui vivono. Se questa vita desse più certezze, se riuscisse a farti capire che vali un casino per quello che sei e non per quello che cerchi di essere, forse le cose sarebbero diverse! Comunque sei un vecchiaccio impettito!!!
RispondiEliminaBè, dai, guarda il lato positivo!!! Ci sono io che alzo la media!!! Guardo "Ho Voglia di te" ma non sono una bestia!!! ;P (Ste)
RispondiEliminanon è un problema della società che non dà certezze (di certo, nessuna società umana ha mai avuto certezze assolute, almeno non da quando esiste una distinzione stato-chiesa o con i totalitarismi, e anche prima queste certezze si basavano di certo assiomi molto discutibili; e poi, qual è il punto di discrimine tra una scelta sbagliata e una giusta? ma soprattutto, la società non è una uber-struttura che ci opprime dall'alto, la società siamo anche noi... la fortuna/sfortuna di un sistema democratico [?] e aperto [?] è quello di dare voce a tutti, di fare intervenire tutti a tutti i livelli, almeno potenzialmente), non è neanche un problema di idoli (difficilmente gli idoli ti dicono cosa pensare, ma è il contesto che si portano dietro a farlo; di certo, veicolano un certo tipo di immagine poi imitabile - poi sta al gusto personale decidere se è un modello da seguire, senza che sia negativo in sè), è un problema di "corto circuito". le ragazzine, anzi, molte persone in genere SONO sicuramente molto sbagliate, perchè ci cascano senza colpo ferire, danno ascolto alla voce più facile, senza porsi domande (per abitudine, per ozio? o semplicemente perchè soffocano inconsapevolmente i loro neuroni?). saranno giovani, saranno ingenui, ma esistono, hanno, ahimè, peso economico e sociale. se aderiscono a un sistema di valori/figure iconiche (che non sono "malvagie" in sè, ma lo possono diventare) che certi "opinion leader", per dirla con Lazarsfeld, forniscono loro attraverso media di facile accesso e di immediato impatto (mai sentito un ragazzino dire: "eh, ma mica che la tv dice sempre la verità?"), e che finiscono per essere accettati in un sistema sociale e possono alimentare altri cloni. questo corto circuito porta a prodotti sotto-sviluppati come quelli di Moccia, che, come ho già detto, con la pretesa di dipingere una generazione (e per estensione, una massa di disidattati di mezz'età che seguono in tutto e per tutto le figlie/figli soltanto per paura delle rughe che avanzano), ne rivela solo gli aspetti più agghiaccianti.
RispondiEliminap.s.: ste, per certi versi sei una bestia anche te, moccia è solo la punta dell'iceberg.
Giandale sei un grand'uomo...
RispondiEliminaPaolo, l'adolescenza è il momento in cui cerchiamo la nostra identità, non te lo devo certo spiegare io. In questa ricerca, è normale appoggiarsi al gruppo, cercare identificazione in qualcosa, e anche cercare dei modelli, delle figure di riferimento. Che spesso sono scelte dal gruppo, appunto.
RispondiEliminaIl problema è che una volta i modelli erano i Beatles e i Rolling Stones, Jimi Hendrix, i Deep Purple, tutta gente dotata di talento e che esprimeva la voglia di ribellione e libertà da certe regole ormai anacronistiche. Oggi sono le veline e tutti gli altri sotto-prodotti della cultura TV da reality, che produce un tale bombardamento di cazzate e falsi idoli, mettendo l'immagine al di sopra di tutto e l'intelligenza all'ultimo posto, che è impossibile che i ragazzi non ne siano in una certa misura condizionati.
Ci sono adolescenti che sanno reagire, che sono abbastanza forti e/o sicuri di sè da scegliere la propria strada a prescindere dal branco... Ma non tutti lo sono. E non è una colpa, secondo me, è solo questione di carattere. Ci sono ragazzi e ragazze che non riescono a vivere sereni se non si sentono accettati dai propri coetanei.
La colpa, casomai, è nel perseverare in certi atteggiamenti quando si passa la fase dell'adolescenza. Ed è in quei genitori che sono sempre pronti a scagliarsi contro i film violenti o la musica metal ma mai a fare il proprio dovere di genitori PARLANDO con i propri figli e dandogli dei valori VERI, che non siano l'assoluta superficialità della TV.
Se il problema fosse questa generazione, come ti spieghi che siamo circondati di imbecilli di tutte le età? ;)
speedo, il tuo ragionamento non fa una grinza, anzi... come dicevo anch'io, mi sembra normalissimo avere idoli, avere modelli, avere punti d'aggregazione. voglio dire, la mia più grossa preoccupazione è che non ci sia una presa di coscienza, un dire "no, non ci sto, non mi faccio asciugare le meningi da sto ubriacone", quando gli strumenti per aprire gli occhi ci sono. non pretendo che tutti i quindicenni del mondo prendano in mano un quotidiano, la smettano di usare internet per scaricarsi le suonerie o altre cazzate del genere, perchè mi rendo conto, mettendola su un piano personale, di essere stato "privilegiato" in questo, di avere avuto una famiglia e un fratello (e soprattutto un fratello) che mi hanno abituato a ragionare il più possibile con la mia testa. non sarò l'uomo più illuminato del mondo, ma so guardarmi attorno, quantomeno. il mio motivo di rabbia è questo torpore diffuso e autoindotto, anche retroattivo (nel senso che colpisce anche generazioni più vecchie) se vogliamo. non è l'adolescenza in sè, non sono gli idoli in sè a farmi rabbia, è il non rispettare la propria intelligenza, e qui, se mi permetti, certe giustificazioni di ricerca d'identità non mi sembra che possano reggere molto a lungo (ora, non voglio dire che a 15 devi essere persona fatta e compiuta, ma un minimo di autocoscienza...). e in questa generazione lo vedo di più, forse perchè mi è più vicina, mi è, se non proprio contigua, almeno adiacente. gli imbecilli ci sono in ogni tempo, è indubbio, gli "intorpiditi" pure, ma la mia sensazione, molto generalistica, lo so, è che si concentrino in questo tempo.
RispondiEliminariguardo ai genitori "censori" e un po' ipocriti, lì ci sarebbe un discorso a parte, ma bisogna chiedersi quale sia il loro influsso in un'età come quella che di solito è di ribellione e messa in discussione dei modelli parentali.
Cosa significa studiare quando non si ha il minimo interesse in quello che si affronta? Significa apprendere? Per quanto mi riguarda apprendere è sinonimo di crescita culturale. Tuttavia Non sempre è cosi': io apprendo attraverso la televisione che le persone da cui prendere esempio per avere ambizioni nella mia vita, siano gli idoli delle teen-ager, come Jesse Mccarthy che ha la voce da zecchino d'oro e il fisico "a"peloso, e che aizza le fan scoprendosi un centimetro di fianco bianco e mostrando il suo ombelico, degno dei migliori protagonisti di Pollon Combinaguai. Per non parlare dei vecchi componenti dei blue che hanno sconvolto, contagiato un'intera generazione, che oramai parla in codice e non esprime sentimento maggiore al di fuori del "tvb 4ever". E' il grande evento a indirizzare la parte di società parassita verso quel tipo di ambizione. Ora che ci sono i mondiali, tutti calciatori...Ora che ci sono "costa" e "dani" in tv, tutti modelli o attori perchè a confronto sono più attori i miei professori universitari. Io apprendo attraverso la televisione, che c'e' si una guerra ma non è in iraq ne in palestina (tanto li è sempre la stessa storia, muoiono persone a decine ogni giorno, che noia), è qua, da noi, nella parte del mondo in cui si sta meglio dove si litiga per questioni di gelosia, dove si stupra per ammazzare il tempo, dove viene concessa liberta' ad una giovane che ha dato 127 coltellate a sua madre e la metà al fratellino, dove si dice di onorare la propria nazione tifando per la propria nazionale. Io apprendo attraverso la televisione che le questioni di onore, quelle vere siano di dimostrare quanto io possa essere più bello di te, piu' forte di te, piu' uomo di te alzando di livello 15 la velocità del mio tapis rouland. Io apprendo attraverso la televisione che non è importante sapere chi abbia dipinto la guernica, o quante guerre mondiali abbiano segnato il xx secolo, ma e' importante apprendere che briatore abbia trovato una nuova stupenda showgirl, e che purtroppo a carmen di pietro, le è scoppiata una tetta in aereo. Io apprendo la facilità di stare in questo mondo dove chi sa, è considerato meno di chi appare, dove chi governa lo fa piu' a spese dell'altro che non nel proprio interesse, dove chi veramente sta cercando di dare un senso a questo mondo si gode gli unici momenti di popolarità solo quando non ha più la possibilità di tornare indietro e di riabbracciare la propria famiglia.
RispondiEliminaSono completamente d'accordo con quello che hai detto e hai espresso appieno i miei pensieri
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