Interisti...
m'avete già cagato il cazzo.
Andatemi a clacsonare i coglioni.
Evviva la brugna, sempre.
domenica 22 aprile 2007
sabato 14 aprile 2007
Battlestar Galactica: The Shape of Things to Come
Anno 1978: sulla ABC americana, va in onda il pilota di Battlestar Galactica, serie fantascientifica incentrata sull'Esodo degli ultimi superstiti della razza umana, quasi del tutto sterminata dall'attacco dei suoi "figli" robotici, i Cylon. Meta finale: la Terra. Dopo una stagione appena, la serie viene cancellata: l'hype e la voglia di fantascienza generate dal recente successo di Star Wars non bastano a far decollare la serie, che vedrà qualche sparuto e sfortunato sequel negli anni successivi.
Anno 2003: dopo alcuni faticosi tentativi di rilancio, uno dei quali passato per le mani di Brian Singer, Ronald Moore prende le redini del progetto. Ed è subito capolavoro.
Dopo una miniserie di 4 puntate (2 episodi doppi da 1 ora e mezza) che restaura le basi del mythos della Flotta Coloniale, guidata dal Comandante Adama e difesa dai sempre valenti Apollo e Starbuck, parte una gloriosa serie televisiva che, 3 stagioni e 53 episodi dopo, si è confermata come una delle migliori produzioni televisive degli ultimi anni.
Ecco, dimenticatevi Star Wars, Star Trek o quant'altro. Qui non ci sono missioni quinquennali all'esplorazione dell'ignoto, qui non si combatte qualche minaccia misteriosa e trascendente: qui si scappa da morte certa, qui c'è in ballo la sopravvivenza o l'estinzione di una specie, la sopravvivenza di una società minacciata dalla furia vendicativa dei figli dell'Uomo. Eppure... eppure le cose non sono così semplici: BSG è una storia di padri e figli (il conflitto/affetto tra Adama padre e figlio ne è un esempio), una storia di religione e di credo (dal politeismo simil-greco della Flotta Coloniale, al monoteismo quasi oltranzista dei Cylon), una storia di maneggi politici e militari, di poteri in contrasto. E' una storia in cui poco è certo, tranne la volontà di sopravvivere.
Non sto a soffermarmi in inutili e infiniti monologhi sulla straordinaria qualità del prodotto (dalla recitazione, alla regia, agli effetti, alla meravigliosa colonna sonora, tutto...). Sono qui solo per consigliarvela: se mai qualcuno si decidesse a trasmetterla in chiaro (anche se l'adattamento italiano è un po' penoso) o su satellite, beh, non perdetevelo. Mi ringrazierete.
E ora, giusto perchè alle parole seguano le immagini:
Anno 2003: dopo alcuni faticosi tentativi di rilancio, uno dei quali passato per le mani di Brian Singer, Ronald Moore prende le redini del progetto. Ed è subito capolavoro.
Dopo una miniserie di 4 puntate (2 episodi doppi da 1 ora e mezza) che restaura le basi del mythos della Flotta Coloniale, guidata dal Comandante Adama e difesa dai sempre valenti Apollo e Starbuck, parte una gloriosa serie televisiva che, 3 stagioni e 53 episodi dopo, si è confermata come una delle migliori produzioni televisive degli ultimi anni.
Ecco, dimenticatevi Star Wars, Star Trek o quant'altro. Qui non ci sono missioni quinquennali all'esplorazione dell'ignoto, qui non si combatte qualche minaccia misteriosa e trascendente: qui si scappa da morte certa, qui c'è in ballo la sopravvivenza o l'estinzione di una specie, la sopravvivenza di una società minacciata dalla furia vendicativa dei figli dell'Uomo. Eppure... eppure le cose non sono così semplici: BSG è una storia di padri e figli (il conflitto/affetto tra Adama padre e figlio ne è un esempio), una storia di religione e di credo (dal politeismo simil-greco della Flotta Coloniale, al monoteismo quasi oltranzista dei Cylon), una storia di maneggi politici e militari, di poteri in contrasto. E' una storia in cui poco è certo, tranne la volontà di sopravvivere.
Non sto a soffermarmi in inutili e infiniti monologhi sulla straordinaria qualità del prodotto (dalla recitazione, alla regia, agli effetti, alla meravigliosa colonna sonora, tutto...). Sono qui solo per consigliarvela: se mai qualcuno si decidesse a trasmetterla in chiaro (anche se l'adattamento italiano è un po' penoso) o su satellite, beh, non perdetevelo. Mi ringrazierete.
E ora, giusto perchè alle parole seguano le immagini:
domenica 8 aprile 2007
Aù! Aù!
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