Scrivere è un gran brutto mestiere. Ed è quello che voglio fare da quando ho capito di poterlo fare. E di saperlo fare, anche solo discretamente.
Scrivere è sacrificio, di tempo, energie mentali, di anima, spillata goccia a goccia. Perchè ci si mette in gioco, si dà via il culo: un uomo e le sue parole sulla pubblica piazza, così. E c'è chi ci trova della vanità in questo, ed è indubbiamente vero; c'è chi ci trova masochismo, ed è sacrosanto; c'è chi, da invidioso, cerca di "rubare le carte", magari cambiando qualche parola e incollandosi un attimo di vita altrui sul proprio spaziotempo, "vanità" su vanità, o forse perchè si genera tanta compassione a crocefiggersi (e lo dico perchè una volta l'ho fatto anch'io -- senza risultato).
In questo periodo, ho ricominciato a scrivere e a disegnare molto. Ispirazione... voglia... Chi mi conosce personalmente tra voi, sa della mia passione viscerale per entrambi, probabilmente "sopravvalutando" la mia più visibile propensione all'illustrazione. Ma scrivo. Con piacere immenso. Mi porto sempre dietro i miei moleskine o varianti, un po' perchè fa figo, un po' perchè se c'è un'idea scappa e io poi sicuramente la dimentico, anche se finisco per scriverci su solo troiate; quando vado in cartoleria, oltre a razziare le biro al gel e le matite (adooooro scrivere a matita), c'è sempre la tentazione di pigliarsi qualche quadernetto o un block notes (ho sempre in mente l'immagine epica di un Mark Millar o di un Grant Morrison intenti a stendere righe su righe di una scrittura fittissima che andrà a costruire chissà quali Universi di finzione). Sì, forse è solo l'immagine dello scrittore a spingermi a scrivere, a volte. Ma tant'è.
Poi c'è il blog. Il blog lo trascuro tantissimo. Ma è perchè cambio ogni volta opinione sul mio cucciolotto: il tema fondamentale è la sua inutilità, ma un'inutilità che lo rende indispensabile. Cerco di non farlo diventare un'accozzaglia di cazzi miei, ma, come in questo caso, i cazzi miei ci finiscono lo stesso. Una volta recensivo molta roba. Ricomincerò. È solo che adesso non ho voglia. Recensisco tutt'ora, in realtà. Vedrete. Ho trovato il modo di unire scrittura e fumetti, sfogando un po' della mia tradizionale tendenza a polemizzare. Vedrete.
Poi ci sono sempre i miei iperprogettoni: c'è la mia trilogia sui vampiri, che mi porto dietro da sei anni ormai; c'è Milky Way Man, anche lui, da almeno sette/otto anni, tra varianti e ripensamenti che caratterizzano tutto quello che scrivo. Poi c'è SuperYeah... anche lui, un paio d'anni che sta crescendo, ma non è ancora maturo. [E pensare che fino a non molto tempo fa non volevo parlarne.] Poi appunti estemporanei, canzoncine, opere rock, soggetti per film zero-budget, tutto che va a incagliarsi contro la scogliera del tempo che manca. Ma ci sarà tempo. Sono uomo di fede, in fondo.
Ho voglia di scrivere, dicevo. E più passa il tempo, più mi accorgo che ho bisogno di sapere cose che non so, sullo scrivere, su ciò che scrivo (e soprattutto su quello). E più mi fermo a imparare queste cose, meno scrivo. Però, paradossalmente, meno scrivo, più imparo, più le idee si accatastano.
Ecco, tutto questo per dirvi, che se in futuro qui sopra ci troverete qualche delirio in più, è perchè sto cercando di equilibrare tutto, in barba al tempo che scappa.
Scrivere è bel pezzo della mia vita. Questa era solo una scusa per farlo.