mercoledì 28 settembre 2005
Requiem, parte 2
Linko ancora il Blog di Beppe Grillo (con buona pace di Sandro Pascucci e compagnia). Credo che sia veramente una delle cose più schifose di tutti i tempi. Bravo Silvio. Pulisciti per bene il culo.
martedì 27 settembre 2005
Un Cane Andaluso
Ho appena terminato di vedere il famoso cortometraggio di Louis Bunuel "Un Chien Andalou". E già penso che me lo dovrei rivedere, perchè credevo di doverci capire qualcosa, che fosse da interpretare. Ma non è così: è un film fuori da ogni logica, volutamente incomprensibile, visionario per certi versi, anarrativo, se mi si consente di creare un neologismo. Ma non sono qui per farne una recensione. Sono qui per consigliarvelo. Due le scene che particolarmente mi hanno colpito: l'occhio tagliato di netto e la mano con un foro da cui fuoriescono formiche...
Se siete in vena di recensioni, poi, vi fornisco un link particolarmente interessante.
http://www.municipio.re.it/cinema/catfilm.nsf/0/4B2361A3E1FA8BBFC1256D9F002D95A1?opendocument
A presto!
Paolo
Requiem
Posto solo l'eloquentissimo post di Beppe Grillo.
Amen.
http://www.beppegrillo.it/archives/2005/09/le_dimissioni_d.html
Amen.
http://www.beppegrillo.it/archives/2005/09/le_dimissioni_d.html
lunedì 26 settembre 2005
Batman: Hush
Per Batman, sono tempi duri: dapprima si trova a liberare il rampollo di una famiglia di industriali dalle grinfie di Killer Croc, poi a vedersi tranciare da un misterioso essere la batfune, ad andare quasi alla soglia del coma per lo schianto, per finire poi ad innamorarsi di Catwoman, ormai riconvertita al bene. E questo è solo l'inizio di una vicenda complicatissima, in cui interverranno vecchi nemici, come Poison Ivy, l'Enigmista, il Joker, Ra's Al Ghul presunti amici e vecchi compagni, come Jim Gordon e Superman.
La vicenda è troppo complessa per potervela riassumere in questo poco spazio, ma devo ammettere che da lettore praticamente vergine di Batman, questa storia mi ha molto appassionato, avvicinandomi in un modo che non avrei nemmeno mai concepito al supereroe più dark dei comics: Hush è una storia molto ben congeniata, ricca d'introspezione e d'azione, con un intreccio che non si lascia scartare neanche dal lettore più smaliziato; disegnata in modo eccezionale dal mitico Jim Lee, che regala dinamicità e anatomie sublimi (soprattutto per le rappresentanti del Gentil Sesso), ma anche toccanti flashback acquarellati che dimostrano una maestranza veramente inaspettata.
Hush è sì un giallo d'azione di prima categoria, una storia perfettamente costruita, anche emotivamente (con un Batman mai tanto - credo - coinvolto emotivamente nella tragedia che sta vivendo), ma, purtroppo per Loeb, collaboratore anche per la famosissima e brillante serie televisiva Smallville, nonchè mente dietro a due grandi miniserie quali SpiderMan: Blue e Devil: Yellow, manca di un finale all'altezza della storia, un finale forse troppo affrettato e improvvisato per permettere a Batman e soci di tornare a uno status quo che la serie, forse, non avrebbe meritato: già la sola relazione Catwoman - Batman avrebbe meritato una durata più estesa, ma... chissà, forse per un'altra volta. Ci consola solo il fatto di aver letto una gran, bella storia.
Le recensioni fumettistiche continuano domani, con la recensione del Trade Paperback #24 di Superman. Per oggi, a domani.
Ciao.
Paolo.
La vicenda è troppo complessa per potervela riassumere in questo poco spazio, ma devo ammettere che da lettore praticamente vergine di Batman, questa storia mi ha molto appassionato, avvicinandomi in un modo che non avrei nemmeno mai concepito al supereroe più dark dei comics: Hush è una storia molto ben congeniata, ricca d'introspezione e d'azione, con un intreccio che non si lascia scartare neanche dal lettore più smaliziato; disegnata in modo eccezionale dal mitico Jim Lee, che regala dinamicità e anatomie sublimi (soprattutto per le rappresentanti del Gentil Sesso), ma anche toccanti flashback acquarellati che dimostrano una maestranza veramente inaspettata.
Hush è sì un giallo d'azione di prima categoria, una storia perfettamente costruita, anche emotivamente (con un Batman mai tanto - credo - coinvolto emotivamente nella tragedia che sta vivendo), ma, purtroppo per Loeb, collaboratore anche per la famosissima e brillante serie televisiva Smallville, nonchè mente dietro a due grandi miniserie quali SpiderMan: Blue e Devil: Yellow, manca di un finale all'altezza della storia, un finale forse troppo affrettato e improvvisato per permettere a Batman e soci di tornare a uno status quo che la serie, forse, non avrebbe meritato: già la sola relazione Catwoman - Batman avrebbe meritato una durata più estesa, ma... chissà, forse per un'altra volta. Ci consola solo il fatto di aver letto una gran, bella storia.
Le recensioni fumettistiche continuano domani, con la recensione del Trade Paperback #24 di Superman. Per oggi, a domani.
Ciao.
Paolo.
The Cocaina Connection
Paolo Calissano e Kate Moss.
VIPS con qualche vizio in comune, e con qualche danno collaterale in comune. Lasciamo a Cucuzza l'ardua sentenza. Campagna per l'innocenza o "coccodrillo della carriera" di rito che sia.
VIPS con qualche vizio in comune, e con qualche danno collaterale in comune. Lasciamo a Cucuzza l'ardua sentenza. Campagna per l'innocenza o "coccodrillo della carriera" di rito che sia.
Big in Milan!
Dopo due giorni di mancato aggiornamento, un breve report della giornata di ieri, che ha visto la presenza di Paolo, i Pizzinos (Babbo Silvio, Sandrone e Roberto) e dell'Individuo di Nome Casa alla ComiConvention all'Hotel Quark di Milano, appuntamento fondamentale per la popolazione fumettistica d'Italia.
A parte l'immergersi in un ambiente che sembrava costituito interamente di carta, inchiostro e baloon, l'emozione più forte è stata quella di confrontarsi con veri autori fumettistici del calibro di Tito Faraci (mente geniale, autore tra l'altro di Brad Barron, ma la sua produzione è sconfinata), Federico Memola e Teresa Marzia, che hanno ampiamente parlato del processo creativo che conduce al parto dei personaggi e delle loro storie. È stato sinceramente emozionante vedere Faraci, che filtrato dalla pagina disegnata può sembrare un dio che partorisce storie, trame, dialoghi e inquadrature, abbastanza impacciato e quasi timido davanti al microfono e a una platea piuttosto scarsetta; ma la sua simpatia e l'entusiasmo per il suo lavoro trasparivano da ogni parola (e quasi mi son sentito chiamato in causa quando, parlando dei suoi autori preferiti, ha elencato Morrison e Moore -- due tra i miei favoriti). Alla fine dell'intervento, il Titone nazionale m'ha pure fatto l'autografo!!!
Appena mi arriveranno, vi mosterò le foto. Special guests: Due Facce! Joker! Lupin! Margot! eeeee TITO FARACI!
A prestissimo,
Paolo
A parte l'immergersi in un ambiente che sembrava costituito interamente di carta, inchiostro e baloon, l'emozione più forte è stata quella di confrontarsi con veri autori fumettistici del calibro di Tito Faraci (mente geniale, autore tra l'altro di Brad Barron, ma la sua produzione è sconfinata), Federico Memola e Teresa Marzia, che hanno ampiamente parlato del processo creativo che conduce al parto dei personaggi e delle loro storie. È stato sinceramente emozionante vedere Faraci, che filtrato dalla pagina disegnata può sembrare un dio che partorisce storie, trame, dialoghi e inquadrature, abbastanza impacciato e quasi timido davanti al microfono e a una platea piuttosto scarsetta; ma la sua simpatia e l'entusiasmo per il suo lavoro trasparivano da ogni parola (e quasi mi son sentito chiamato in causa quando, parlando dei suoi autori preferiti, ha elencato Morrison e Moore -- due tra i miei favoriti). Alla fine dell'intervento, il Titone nazionale m'ha pure fatto l'autografo!!!
Appena mi arriveranno, vi mosterò le foto. Special guests: Due Facce! Joker! Lupin! Margot! eeeee TITO FARACI!
A prestissimo,
Paolo
venerdì 23 settembre 2005
Siamo tutti omosessuali
Una frase che potrebbe ricordare la canzoncina resa famosa da Elio, In un mondo di frocioni. Ma non è così. È lo slogan di un atto di coraggio. Il link: http://www.corriere.it/Primo_Piano/Cronache/2005/09_Settembre/23/ruini.shtml
P.S.: Mi sto accorgendo che negli ultimi post ho piegato troppo sul politico. Scusatemi, ma non posso farne a meno. Non c'è solo questo, qui, ve lo garantisco. A presto.
P.P.S.: Il link alla canzoncina (MP3, 3900 KB circa) In un mondo de frocioni viene dal sito di Marok. Grazie per la concessione non ancora richiesta.
Miracoli e Cellulari
Nella puntata di stasera del programma "Le Iene", Enrico Lucci ha presentato un servizio che presenta un aspetto degli italiani a mio parere molto, molto sconcertante. Ora, potrebbe non sembrare tanto trascendentale, ma la cosa mi ha colpito profondamente: ad Acerra, piccolo centro della Campania, si è assistito a un miracolo. Nella chiesa locale, alcuni credono di aver visto la statuetta della Vergine muoversi. Di fatto, ogni minimo (e presunto) spostamento della statuina viene documentato ossessivamente dai minuscoli obiettivi dei cellulari.
Nel servizio, un giovane afferma che il miracolo si sia manifestato in una città di spazzatura, di povertà e disagio, per portare un motivo di speranza. E come dargli torto. Ma cosa dire, quando, testimone il servizio di Lucci, il centro di tutto questo fotografare non è più il "miracolo", ma il famoso di turno (Lucci), che diventa improbabile e forse involontario pittore del disagio di quella che è ormai la periferia d'Italia (se possiamo usare periferia come termine negativo): dapprima i caschi, assenti sulle teste dei guidatori di motorini (anche in tre passeggeri su uno solo); poi l'agghiacciante definizione data dagli esperti d'inquinamento dell'area di cui Acerra fa parte: Triangolo della Morte, a causa del letale accumulo di rifiuti e inquinamento chimico; e infine la desolante immagine di Lucci, fotografato da ogni passante, nuovo miracolo, nuova madonna in qualche modo, nuova fonte di speranza, immortalato da decine e decine di cellulari: c'era lui lì in mezzo, testimone forse di una caccia al famoso che sta piagando quest'Italia ormai post-berlusconiana, forse di un disagio che non cessa mai di bussare alle porte indifferenti dell'altra Italia, anch'essa vittima di altri declini, di altre frustrazioni.
Alla prossima,
Paolo.
Squadra che perde non si cambia
Paradossalmente, con la nomina probabilmente più impensata, il Governo Berlusconi si avvicina inesorabilmente alla propria autodistruzione.
Attendiamo fiduciosi.
Buon lavoro, Giulio.
Come sempre, il link più utile. http://www.repubblica.it/2005/i/dirette/sezioni/economia/dimisinisca/dimisinisca/index.html
giovedì 22 settembre 2005
L'inizio della fine
Siniscalco, se n'è andato e non ritorna più. Forse il primo passo verso la fine.
Un paio di link per saperne di più.
http://www.beppegrillo.it/archives/2005/09/tiriamo_la_cate.html
http://www.repubblica.it/2005/i/sezioni/economia/finanziaria/visi/visi.html
Capitolo Primo
Ciao gente,
ecco un altro blog firmato Paolo D'Alessandro!
Il titolo si spiega da sè: qui troverete un vero e proprio zibaldone in tempo reale!
Bene, bene, bene, tornate spesso e leggete, perchè vi aspettano delle sorprese che in realtà mica vi sorprenderanno tanto perchè alla fine se venite qui non è che vi siete appassionati alla mia esistenza, eccheccacchio!
Ossequi!
Paolo
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