buzzoole code A Paul's Life: Miracoli e Cellulari

venerdì 23 settembre 2005

Miracoli e Cellulari


Nella puntata di stasera del programma "Le Iene", Enrico Lucci ha presentato un servizio che presenta un aspetto degli italiani a mio parere molto, molto sconcertante. Ora, potrebbe non sembrare tanto trascendentale, ma la cosa mi ha colpito profondamente: ad Acerra, piccolo centro della Campania, si è assistito a un miracolo. Nella chiesa locale, alcuni credono di aver visto la statuetta della Vergine muoversi. Di fatto, ogni minimo (e presunto) spostamento della statuina viene documentato ossessivamente dai minuscoli obiettivi dei cellulari.
Nel servizio, un giovane afferma che il miracolo si sia manifestato in una città di spazzatura, di povertà e disagio, per portare un motivo di speranza. E come dargli torto. Ma cosa dire, quando, testimone il servizio di Lucci, il centro di tutto questo fotografare non è più il "miracolo", ma il famoso di turno (Lucci), che diventa improbabile e forse involontario pittore del disagio di quella che è ormai la periferia d'Italia (se possiamo usare periferia come termine negativo): dapprima i caschi, assenti sulle teste dei guidatori di motorini (anche in tre passeggeri su uno solo); poi l'agghiacciante definizione data dagli esperti d'inquinamento dell'area di cui Acerra fa parte: Triangolo della Morte, a causa del letale accumulo di rifiuti e inquinamento chimico; e infine la desolante immagine di Lucci, fotografato da ogni passante, nuovo miracolo, nuova madonna in qualche modo, nuova fonte di speranza, immortalato da decine e decine di cellulari: c'era lui lì in mezzo, testimone forse di una caccia al famoso che sta piagando quest'Italia ormai post-berlusconiana, forse di un disagio che non cessa mai di bussare alle porte indifferenti dell'altra Italia, anch'essa vittima di altri declini, di altre frustrazioni.
Alla prossima,
Paolo.

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