buzzoole code A Paul's Life: Guida galattica per gli autostoppisti

sabato 15 marzo 2008

Guida galattica per gli autostoppisti

Questa storia inizia poco prima della fine del mondo.
Nel giro di poche ore, Arthur Dent, il nostro nevrotico e nevralgico protagonista, si vede privato dell'abitazione e del mondo natale, la Terra per l'appunto. In entrambi i casi, a causa della costruzione di un autostrada. Beh, ovvio, una delle due è interstellare. Comunque, grazie all'aiuto dell'amico Ford Perfect, alieno in trasferta forzata sul nostro pianeta, Arthur riesce a lasciare il nostro caro vecchio pianeta proprio mentre viene polverizzato dagli appaltatori della costruzione dell'autostrada, gli antipatici e sgradevoli vogon.
In queste otto righe è riassunto sì l'incipit del romanzo, ma anche l'evento più razionale dell'intera saga. Il resto, è un delirio che corre sul binario del surreale, dello stravolgimento di ogni logica fisica e probabilistica, un divertimento che sopravvive perfino alla fine dell'Universo.
Vi parlo di Guida galattica per gli autostoppisti, e seguiti, ovvero: Ristorante al termine dell'Universo; La vita, l'Universo e tutto quanto; Addio e grazie per tutto il pesce e Praticamente innocuo.
Di fatto, è difficile scrivere una semplice recensione di questa famosa trilogia di cinque libri. È già di per sè impossibile riassumerli, considerando che un sunto sicuramente non renderebbe giustizia a un ciclo che trae molta della sua genialità dall'improbabilità delle miriadi di cose che accadono, dallo stile, che definirei "cinico-buono" (etichetta questa estremamente riduttiva, lo riconosco), dalle spassossime digressioni che ne costellano le pagine e dai dialoghi stravaganti messi in bocca a quasi tutti i personaggi.
L'ho definito ciclo, ed è sicuramente il termine più adatto: questi cinque libri sono legati, ma fino a un certo punto. Si potrebbe chiudere un percorso alla fine del terzo romanzo, con i tre libri più brillanti della saga, ma ciascuno di essi riesce a essere moderatamente indipendente. Inoltre, gli ultimi due, i meno riusciti, si affermano con maggiore autonomia, ma dipendono necessariamente dalle vicende narrate nei libri precedenti. Ok, fine delle menate tecniche, dai.
Quindi, siete avvertiti: si comincia dall'inizio, e si consiglia caldamente di consumare il pacchetto nel più breve tempo possibile. E di rileggerli, sti benedettissimi libri. E ogni tanto di chiuderli e fermarsi un paio di minuti a rotolarsi per terra dal ridere.
Oh, a me è successo.
Quindi, se non posso farne una recensione vera e propria, ne faccio un'apologia? No. Perchè, come accennato,
Addio e grazie per tutto il pesce e Praticamente innocuo non me lo consentono, mannaggia a loro. Addio è senz'altro una stupenda storia d'amore, ma non ha la verve iperspaziale dei capitoli precedenti. Praticamente innocuo è abbastanza deludente: fa poco ridere, è un po' incasinato, e il finale, benchè faccia sorridere, sembra piuttosto affrettato. Maledizione, Douglas, capisco gli editori alle calcagna, ma porca zozza...
Nonostante l'esplosivo finale e le risate che vi consumeranno l'intestino, chiudendo l'ultimo di questi grandiosi romanzi viene un attimino di saudade, perchè vieni a sapere che il geniale, benchè poco prolifico Douglas Adams è morto nel 2001, a soli 49 anni. L'ultima opera è la trasposizione cinematografica della Guida, che ora mi appresto a vedere, aspettando che, come il saggio Zarquon, anche lui, prima o poi, torni dal posto in cui è andato a cacciarsi.
Fino ad allora, non fatevi prendere dal panico.

1 commento:

  1. Caro Paolo, ho terminato la lettura di questa saga da te consigliatami proprio ier sera.
    Devo dire che, risate a parte, "Guida galattica per autostoppisti" è un capolavoro! Una lettura leggera, divertente e capace di proiettarti in un mondo assurdamente bello. Peccato però che questo stile si è andato perdendo nel corso degli altri romanzi, ad iniziare, a mio parere, da "La vita l’universo e tutto quanto". Peccato, perché mi stava proprio prendendo bene! Come dici te, gli ultimi due capitoli della saga sono un po’ più pesantini: A) perché diminuiscono fortemente le trovate divertenti (sorridi certo, ma non è che ti pieghi in due…) B) perché diminuisce di brutto, o meglio a me a fatto questo effetto non so a te, la componente assurdo-spazziale (soprattutto in "Addio e grazie per tutto il pesce") che mi piaceva un carinissimo!

    Sono comunque davvero contento di aver intrapreso questo folle viaggio insieme ad Arthur e Ford!!!

    RispondiElimina