Infiocinatori di mosconi, bentornati in questo blog a lungo dimenticato da dio, che, in caso non lo sapeste, sono Io.
Come sapete, sono Dracula in azione sotto il sole col sudore sulla guancia... guancia ... per cui i numerosi impegni pelvici che hanno contraddistinto questi due mesi della mia esistenza mi hanno impedito di raggiungere questo posticino digitale per digitare di gite e altre amenità. Non che a voi importi, comunque.
Tanto ormai i lettori di questo blog saranno tipo 3. Facebook di merda.
Marchettone Cataforico
Innanzi tutto, dovete sapere che da sabato 18 aprile fino al 30 giugno si svolgerà Gemine Muse 2009, una manifestazione dedicata alla scoperta di alcuni giovani artisti italiani fra i quali, grazie ai miei agganci politici, figuro anche io, con una bella tavola ispirata a Ballerina di Federico Zandomeneghi, esposta ai Musei Civici della nostra bella cara Pavia!
Non vi mostro l'opera per evitare di evitare di arricchirmi, ma prima o poi figurerà anche qui. Anche perchè l'han già vista in molti...
Per i restanti marchettoni, 'spettate.
To the movies
Mesi piuttosto pregni di visioni cinematografiche... andiamo con ordine.
Primo, l'attesissimo Watchmen, trasposizione cinematografica del capolavoro a fumetti di Alan Moore e Dave Gibbons. Film epico e trasposto alla lettera, ottimo cast, musiche un po' referenziali ma ben amalgamate, effetti forse da migliorare. Da parte del regista Zack Snyder, le idee c'erano - anche se il ricorso eccessivo al gore e la scena di sesso un po' eccessiva gridano vendetta -, ma forse tutta l'operazione è una conferma del fatto che fare un trasporto da un linguaggio all'altro possa anche essere d'ostacolo a un intreccio - come questo - tentacolare e strutturatissimo, che sicuramente si fa meglio apprezzare su carta.
Poi è toccato al bellissimo Gran Torino, nuova fatica di Clint Eastwood, ormai regista inarrestabile, lanciatissimo, oltre che capace: con il suo timbro asciutto e poco indulgente, ha trasformato una sceneggiatura solida ma tutto sommato ordinaria in un film commovente e profondo, che solleva questioni di attualità sanguinante accanto a temi più universali e profondi. Recensioncina effimera, film da vedere.
Per il reparto grandi classici a casa, mi sono sparato due film monumentali come The Blues Brothers, che è davvero un'orgia nerd per musici con scene spassosissime, e Brazil, una dichiarazione d'amore al sogno e all'immaginazione impagliati dalle brutture di un regimetto burocrate e grottesco. Altre visioni da raccomandare sono il Giardino delle vergini suicide, prima pellicola (e c'hai voglia, c'avrà 15 anni sto film) di Sofia Coppola, a cui, detto fuori dai denti, tutti i vari filmetti pseudo-adolescenziali che son circolati negli ultimi anni devono fare una sontuosissima sega; e l'enigmatico, anche se forse un po' troppo pretenzioso, The Fountain di Darren Aronofsky, riflessione misticheggiante e visionaria su amore e morte. Capitolo a margine per Shaolin Soccer, visto in rigoroso cantonese sottotitolato - visto che in Italia se lo sono inculato dei calciatori puzzolenti guidati da un direttore del doppiaggio idiota -, una cannonata con una sceneggiatura semplice e semplice e una comicità non fuori dalle righe, ma proprio oltre lo scrittoio.
To the tele-movies
È finito Battlestar Galactica. Lasciando parecchi fili in sospeso, recuperando quell'alone spiritualista che mi aveva fatto impazzire - in senso più che buono - nelle prime stagioni, ma soprattutto chiudendo il cerchio nell'unico modo possibile. Applauso a Ron Moore e squadra per aver restaurato e reso grande un fossile della fantascienza televisiva, e soprattutto per averla resa una stupenda riflessione su politica, religione, umanità, bene, male, e tutto il resto. Tutto il resto, è da vedere.
Mi rendo conto che il post è già chilometrico e per alleggerire lo spezzo. More to come...
imparato molto
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