Complice un'anomalia spazio-temporale, questo post riemerge dalle nebbie postnucleari dell'apice della modernità tentacolare dell'uomo del giappone.
Eccoci alla seconda parte di un post che avrebbe dovuto veder la luce un quarto di secolo fa. Trattasi di post letterar-musicale, siete avvertiti.
To the bookstore
Letti molti libri nella tratta febbraio-aprile, poi mega rallentamento causa studio.
Tra i consigliatissimi: Mattatoio n.5, fantascienza al servizio di una storia sulla Seconda Guerra Mondiale firmata Kurt Vonnegut. Consigliatissima, dicevo, specie perchè ci sono i viaggi nel tempo, e io adoooooooro i viaggi nel tempo... però insomma, come ogni buon romanzo di sci-fi, è solo un pretesto per raccontarci qualcosa che appartiene agli esseri umani tutti. Alla faccia di chi le vuole male... alla fantascienza.
È toccato Il ritratto di Dorian Gray, di Sir Oscar Wilde, romanzo che odora di perverso e perdizione anche nelle sue pagine più stanche.
Altro salto nel fantastico con Il cimitero senza lapidi e altre storie, raccolta di racconti vergata dal grandissimo Neil Gaiman, che col suo consueto tocco macabro-onirico con retrogusto d'humour nero, che tanto piace ai bambini più svegli. Lasciatevi trasportare. E inquietare.
Una lettura fumettosa particolarmente consigliata a tutti è la trilogia di Contratto con Dio del grande e compianto Will Eisner, che ha de facto inaugurato il genere della graphic novel, o romanzo a fumetti (definizione italiana un po' fuorviante in realtà), con una miriade di microstorie che si intrecciano nel quartiere newyorkese di Dropsie Avenue, abitato prevalentemente da ebrei, storie vere trasfigurate dalla finzione e dalla poesia. Tra nostalgia ed epopea corale.
To the musicstore, with headphones on
Nel magnifico lavoro-hobby di recensore di musica italiana che un po' il caso, un po' l'autoinsoddisfazione, un po' la forza di volontà, un po' i contatti giusti mi hanno portato a svolgere, si è soggetti a un corso di aggiornamento perenne, a volte francamente un po' snervante e sicuramente mai completo. Capita, casualmente come un po' tutte le cose belle della vita, di scoprire dei gioielli che finiscono per punteggiarti l'anima. É successo grazie a Pacifico, che ha condiviso sul per-una-volta-utile Facebook il toccante brano del cantautore americano Smog, al secolo Bill Callahan, Rock Bottom Riser, di cui allego subito lo splendido video.
Eccoci alla seconda parte di un post che avrebbe dovuto veder la luce un quarto di secolo fa. Trattasi di post letterar-musicale, siete avvertiti.
To the bookstore
Letti molti libri nella tratta febbraio-aprile, poi mega rallentamento causa studio.
Tra i consigliatissimi: Mattatoio n.5, fantascienza al servizio di una storia sulla Seconda Guerra Mondiale firmata Kurt Vonnegut. Consigliatissima, dicevo, specie perchè ci sono i viaggi nel tempo, e io adoooooooro i viaggi nel tempo... però insomma, come ogni buon romanzo di sci-fi, è solo un pretesto per raccontarci qualcosa che appartiene agli esseri umani tutti. Alla faccia di chi le vuole male... alla fantascienza.
È toccato Il ritratto di Dorian Gray, di Sir Oscar Wilde, romanzo che odora di perverso e perdizione anche nelle sue pagine più stanche.
Altro salto nel fantastico con Il cimitero senza lapidi e altre storie, raccolta di racconti vergata dal grandissimo Neil Gaiman, che col suo consueto tocco macabro-onirico con retrogusto d'humour nero, che tanto piace ai bambini più svegli. Lasciatevi trasportare. E inquietare.
Una lettura fumettosa particolarmente consigliata a tutti è la trilogia di Contratto con Dio del grande e compianto Will Eisner, che ha de facto inaugurato il genere della graphic novel, o romanzo a fumetti (definizione italiana un po' fuorviante in realtà), con una miriade di microstorie che si intrecciano nel quartiere newyorkese di Dropsie Avenue, abitato prevalentemente da ebrei, storie vere trasfigurate dalla finzione e dalla poesia. Tra nostalgia ed epopea corale.
To the musicstore, with headphones on
Nel magnifico lavoro-hobby di recensore di musica italiana che un po' il caso, un po' l'autoinsoddisfazione, un po' la forza di volontà, un po' i contatti giusti mi hanno portato a svolgere, si è soggetti a un corso di aggiornamento perenne, a volte francamente un po' snervante e sicuramente mai completo. Capita, casualmente come un po' tutte le cose belle della vita, di scoprire dei gioielli che finiscono per punteggiarti l'anima. É successo grazie a Pacifico, che ha condiviso sul per-una-volta-utile Facebook il toccante brano del cantautore americano Smog, al secolo Bill Callahan, Rock Bottom Riser, di cui allego subito lo splendido video.
Altro tassello che ha impreziosito questi mesi è stato l'album Le nuvole di Fabrizio De André, sicuramente tra i migliori della produzione. Beh, gli ultimi sono stati i migliori - molto strano, per qualsiasi artista, ma le ultime produzioni sono state le più interessanti per sperimentazioni, maturità compositiva di liriche e musiche, lucidità di giudizio, trascinante poesia-, per cui c'è poco di cui meravigliarsi. Créme de la créme, la satireggiante Ottocento e la dolorosa La domenica delle salme: brani intensi, da ascoltare, riascoltare, biopsizzare.
É stato anche un periodo di incontri piuttosto intensi, sempre grazie alla rivista: memorabile l'intervista di Arisa, della quale ho avuto modo di sfiorare l'energia vitale proprio in un giorno stranissimo - ve ne parlerò tra poco - stravolgendone il senso praticamente prima che tutto si realizzasse - anche se alla fin fine, sinceramente, musicalmente ci ha già cagato il cazzo... speriamo, come scrivo nella rece, che non finisca tutto in merda.
Altro incontro molto particolare - sia musicale che personale - è stato quello con uno dei nostri cantautori italiani emergenti, il bravissimo Dente, fidentino molto spiritoso, un pizzico dandy, che sa parlare d'amore e di quotidianità senza ridurli in mozziconi di sigaretta e marchettoni pretesto per menate metafisiche o meno, restituendone intatta la spietata poesia. Del quotidiano.
Passaggi piuttosto mondani quelli in occasione della presentazione del disco di Pino Daniele, di cui non potrò mai dimenticare la voce e durante la quale ho potuto constatare con mano la superficialità di molti miei "colleghi", o di Morgan, in locale fighetto, anche se esperienza piuttosto impegnativa - seguire il filo di un discorso del buon Castoldi è spesso un'impresa, soprattutto se si è seduti su un tavolino - ma tutto sommato emozionante e ripagante, e l'happening di presentazione del romanzo del grande Mauro Pagani - uno dei pilastri della musica italiana, benchè praticamente sempre nascosto dalle imprese dei grandi che ha aiutato ingigantire, come De Andrè o la PFM, al quale ora si riconosce un po' di fama grazie alla lodevole iniziativa pro-Abruzzo -, proprio negli ex-Studi Regson, ora Officine Meccaniche, dove sono nati molti grandi album della nostra discografia.
Due mesi fa vi avrei volentieri parlato di Sanremo, ma ora ho dimenticato tutto ciò che avrei voluto dire... magari se inizio dicendo che gli Afterhours hanno rullato a manetta con il pezzo sanremese più bello degli ultimi anni mi torna in mente tutto il resto e lo scrivo poi nei commenti. Tanto per tenere viva la conversazione.
On stage
Molti di voi sanno che in questi mesi sto coltivando una nuova passione, piuttosto impegnativa per tempo e spostamenti, ma estremamente gratificante, che è quella della recitazione. Come mi ci sono ritrovato è un po' complesso spiegarlo, ma sintetizzabile con la classica ricerca di stimoli, e sto scoprendo di saperci piuttosto fare. E poi è divertentissimo.
Devo ringraziare infinitamente Floriana, la nostra regista-insegnante-mamma2 che ha un cuore grande così e penso stia riuscendo a tirar fuori qualcosa di buono da questo frigorifero demente di nome Paolo, e ovviamente abbracciare i miei compagni di viaggio, che anche in questo brevissimo tempo posso già considerare amici: quindi grassiegrassiegrassie a Viola, Serena, Stefano, Virginie, Veronica, Alma, Gianpaolo "Giampy - Papi - Pannullibus - Ambrogio - GianPall - Jean-Paul Pannullò - Jean-Paul Pallmall - JP - PopPorno" Pannullo e Valentina. Grassie per le splendide serate.
Con questo, si chiude l'infelice esperimento dei Best of the Week. Mei cojoni, direte voi, e come darvi torto? Beh, dal prossimo post la situazione cambierà. In meglio. Spero.
Nota a margine, ma mica tanto a margine, e mica tanto nota. Avrei inserito tutto questo nel precedente se avessi previsto il ritardo di questo post, ma ormai è fatta.
Il 26 febbraio se n'è andato mio zio Alfredo. Inaspettatamente. Non ci sono molte parole da dire, in realtà, c'è solo un grande vuoto con cui si deve imparare a convivere.
Ciao, e grazie di tutto.
Nota a margine, ma mica tanto a margine, e mica tanto nota. Avrei inserito tutto questo nel precedente se avessi previsto il ritardo di questo post, ma ormai è fatta.
Il 26 febbraio se n'è andato mio zio Alfredo. Inaspettatamente. Non ci sono molte parole da dire, in realtà, c'è solo un grande vuoto con cui si deve imparare a convivere.
Ciao, e grazie di tutto.
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