The following takes place between 8.00 AM and 10.30 PM
of Thursday 30th August, 2007
of Thursday 30th August, 2007
10:30 am:
National History Museum, National History Museum,
tu sei tanto grande, hai i dinosauri, le placche colorate,
i terremoti finti, le colonie di formiche,
la scala mobile che ti getta dentro un planetoide fatto di pezzi di ferro
e mi piaci, sì. mi piaci un frego.
Ma possibile che tu assorba le mie energie come
le batterie-sanguisuga del cellulare di mio padre?
tu sei tanto grande, hai i dinosauri, le placche colorate,
i terremoti finti, le colonie di formiche,
la scala mobile che ti getta dentro un planetoide fatto di pezzi di ferro
e mi piaci, sì. mi piaci un frego.
Ma possibile che tu assorba le mie energie come
le batterie-sanguisuga del cellulare di mio padre?
3.15 pm: Fra un National History Museum e un Science Museum, ci ristoriamo beati ai piedi di un altro, magnifico Pret-a-Manger. Oh sììì. Ultron, come sempre non approva, ma ormai della sua programmazione insensata e becera abbiamo imparato a fregarcene. Eccheccazzo.
Dopo la visita allo Science Museum, in cui Max fa davvero foto di OGNI COSA (finchè poi non si rende conto di essersi spaccato i maroni), l'Uomo dalle Mille Consolle (ovvero Max) decide per una visita all'aerea a pagamento del National History Museum, dedicata all'Antartide. Anche qui, ci vorrebbe una sua cronaca, ma adesso non è online per cui spaccate meno la uallera. Io ed Eleonora, distrutti, lo attendiamo nei pressi del Museo della Scienza: mi metto ad abbozzare Corona vs. SuperYeah, e un diavolo che effettivamente veste Prada (quindi, veste mio cugino, cosa abbastanza raccapricciante).
3.50 pm: Ecco Harrods. Là dove la Rinascente incontra Gardaland incontra il Macellaio in stile liberty. Ottocento piani di baroccume, bulimia commerciale e musica classica. Meraviglioso. Soprattutto considerata la folla assiepata di fronte alla vetrina dedicata a Diana e Dodi Al-Fayed. Creepin', direbbero gli ammerigani.
7.15 pm: L'incertezza muove i nostri passi. Dopo un allegro ritorno in un meno allegro Hyde Park, decidiamo di cambiare zona, andando a Camden Town, quartiere teoricamente "di nicchia". Solo che probabilmente, nel tardo pomeriggio, diventa più malandato che di nicchia. Il terrore coglie Max, la voglia d'avvertura guida me. Vorrei cenare in modo rock seduto su una panchina, ma il resto della brigata boccia l'idea, così ci rimpinziamo di tonnellate di cibo orientale (ancora) presso un delizioso buffet, dove ci viene regalata anche una caramellina al limone a fine pasto.
Dopo un salto nel Virgin Megastore di zona (e qui realizzo che ho necessità fisica di fare spesa scialacquante), e dopo aver assistito a una mezza rissa rap, decidiamo di tornare a Westminster (dove ci aspetta Lui, il leggendario, catarifrangente Poliziotto Arnold) e prenderci un bel caffè (o cioccolato caldo).
10.00 pm: Alla fine della fiera, siamo arrivati a Trafalgar Square, dove, con somma meraviglia, ci si para davanti la scena di una megaproiezione di un film muto indiano con colonna sonora suonata dal vivo da megaorchestrone. Ci si trattiene senza indugio, poi dopo un po' però le vicende del Re spodestato perchè è un pirla che non sa giocare a dadi spaccano i maroni. È però troppo tardi per prendere la metroapolitana, in quanto la linea che ci porterebbe a casa chiude per lavori alle 22. L'albergo non è eccessivamente lontano, così prendiamo la via che costeggia Buckingham Palace, armati di acqua e di una specie di red bull che non è red bull, però ha lo stesso effetto.
Vicino a Saint James's Park, l'incontro folgorante: un decerebrato ben vestito, dopo aver detto al telefono qualcosa di distintamente italofonico, si proietta a braccia aperte verso di noi cantando "I can show you the world, shining, shimmering, splendid..." di Aladinniana memoria. Sorridendo, ci allontaniamo. Ma qualche passo dopo, già mi sentivo più solo.
Dopo la visita allo Science Museum, in cui Max fa davvero foto di OGNI COSA (finchè poi non si rende conto di essersi spaccato i maroni), l'Uomo dalle Mille Consolle (ovvero Max) decide per una visita all'aerea a pagamento del National History Museum, dedicata all'Antartide. Anche qui, ci vorrebbe una sua cronaca, ma adesso non è online per cui spaccate meno la uallera. Io ed Eleonora, distrutti, lo attendiamo nei pressi del Museo della Scienza: mi metto ad abbozzare Corona vs. SuperYeah, e un diavolo che effettivamente veste Prada (quindi, veste mio cugino, cosa abbastanza raccapricciante).
3.50 pm: Ecco Harrods. Là dove la Rinascente incontra Gardaland incontra il Macellaio in stile liberty. Ottocento piani di baroccume, bulimia commerciale e musica classica. Meraviglioso. Soprattutto considerata la folla assiepata di fronte alla vetrina dedicata a Diana e Dodi Al-Fayed. Creepin', direbbero gli ammerigani.
7.15 pm: L'incertezza muove i nostri passi. Dopo un allegro ritorno in un meno allegro Hyde Park, decidiamo di cambiare zona, andando a Camden Town, quartiere teoricamente "di nicchia". Solo che probabilmente, nel tardo pomeriggio, diventa più malandato che di nicchia. Il terrore coglie Max, la voglia d'avvertura guida me. Vorrei cenare in modo rock seduto su una panchina, ma il resto della brigata boccia l'idea, così ci rimpinziamo di tonnellate di cibo orientale (ancora) presso un delizioso buffet, dove ci viene regalata anche una caramellina al limone a fine pasto.
Dopo un salto nel Virgin Megastore di zona (e qui realizzo che ho necessità fisica di fare spesa scialacquante), e dopo aver assistito a una mezza rissa rap, decidiamo di tornare a Westminster (dove ci aspetta Lui, il leggendario, catarifrangente Poliziotto Arnold) e prenderci un bel caffè (o cioccolato caldo).
10.00 pm: Alla fine della fiera, siamo arrivati a Trafalgar Square, dove, con somma meraviglia, ci si para davanti la scena di una megaproiezione di un film muto indiano con colonna sonora suonata dal vivo da megaorchestrone. Ci si trattiene senza indugio, poi dopo un po' però le vicende del Re spodestato perchè è un pirla che non sa giocare a dadi spaccano i maroni. È però troppo tardi per prendere la metroapolitana, in quanto la linea che ci porterebbe a casa chiude per lavori alle 22. L'albergo non è eccessivamente lontano, così prendiamo la via che costeggia Buckingham Palace, armati di acqua e di una specie di red bull che non è red bull, però ha lo stesso effetto.
Vicino a Saint James's Park, l'incontro folgorante: un decerebrato ben vestito, dopo aver detto al telefono qualcosa di distintamente italofonico, si proietta a braccia aperte verso di noi cantando "I can show you the world, shining, shimmering, splendid..." di Aladinniana memoria. Sorridendo, ci allontaniamo. Ma qualche passo dopo, già mi sentivo più solo.
Finalmente tornano in rete le mirabolanti avventure del trio più insolito di tutti i tempi… meno male!!!
RispondiEliminaforte il tizio aladiniano!!! :D
RispondiEliminaMa nooooo e la volpe? Dove l'hai lasciata?
RispondiElimina