buzzoole code A Paul's Life: Vedi Salerno e poi torni - Day 2

domenica 2 agosto 2009

Vedi Salerno e poi torni - Day 2

Day 2 - 26/07/2009

ore 10.20 - La giornata inizia, provvidenzialmente, cinque minuti prima che Simone Lodovico bussi alla porta della camera. Mi infilo rapidamente i pantaloni e lo accolgo nella nostra "umile" dimora.
Il ragazzone, che Marta soprannominerà il Vecchio, mi racconta del tour de force del giorno precedente: la sveglia del cellulare non si è attivata e neanche le chiamate di Davide sono arrivate. Il cellulare è tornato attivo alle 7.41. Alla faccia di chi non crede alle cospirazioni.
Scendiamo insieme per la colazione, e troviamo Marta, già pronta a bersagliare il povero Simone. Ma d'altronde, i due si conoscono già. La colazione è gargantuelica, davvero, c'è ogni ben Dio e me ne servo "come se non ci fosse un domani", ovviamente mischiando tè, cappuccino, briosches, bacon, marmellate, spremute e così via. Tra i tavoli, si aggira un maitre allampanato e piuttosto inquietante dai modi fin troppo cerimoniosi - chiede ossessivamente se le brioches sono di nostro gradimento e quant'altro - e delle cameriere che somigliano spaventevolmente a Sarah Palin.
Visto che la mia intenzione originaria era di fare una passeggiata per la città, nonostante il mal di piedi devastante, lascio Marta e Simone alla loro tanto agognata gita a Vietri, paesino sulla costa a pochissimi chilometri a nord di Salerno, e mi incammino, con il progetto di cercare una farmacia o qualcosa del genere per accaparrarmi un bel cerottone d'emergenza. Non pensando al fatto che è domenica, e l'unica farmacia che riesco a individuare è fatalmente chiusa.
Pertanto, la mia passeggiata è estremamente sintetica: mi riposo una mezz'oretta buona alla Feltrinelli, che è un po' l'ambasciata di noi nerd multimediali, poi torno in albergo, non prima di aver fotografato una deliziosa scatola di Gormiti abbandonata sotto le serrande di un negozio.
Sulla via del ritorno, eccolo: Roberto "Wendy" Figazzolo is back in town, e mi annuncia che sarà presente al pranzo. Non so se temere o esserne contento... Mi incammino verso il GHS, dove, di nuovo solo, mi abbandono a un sonno che si sarebbe rivelato fin troppo breve.

ore 16.00 - Riunito al GAI Team minus two, ci rechiamo all'Embarcadero. Ormai il tragitto non sembra così drammaticamente distruttivo come ieri, non fosse per i chiodi di dolore che ho conficcati nei talloni. Un dolore così penetrante che mi fa fare anche una discreta figurina di merda, quando praticamente saluto il ritrovato Roberto Figazzolo con un sospiro doloroso. L'uomo però comprende le mie sofferenze e mi consiglia una marca di cerotti miracolosi.
A pranzo, conosciamo un po' meglio Luca Bovera, che ci racconta dell'origine della sua passione per la fotografia e della sua "palestra artistica" su Internet. È abbastanza straniante vedere questo ragazzo dagli occhi azzurrissimi parlare dei suoi lavori quasi inquietanti per luci e soggetti con la semplicità con la quale parlerebbe della cosa più banale. Non si sospetterebbe minimamente di una persona del genere vedendo quel cane sconsolato che guarda dritto in camera su uno sfondo carico di nuvole grigie, o quella composizione decentrata di una bandiera della pace sbrindellata e desaturata, o quel guantone appeso al chiodo, giusto accanto a un vetro ricoperto di edera. Sorprendente e straniante.
Scambiate le solite prese in giro col Figazzolo! - che aggiorna il suo curriculum con enorme dovizia di particolari - e finito il pranzo, ci prendiamo un caffè tutti insieme allegramente al Bar de Rosa, a due passi dall'Embarcadero. Un brano di Michael Jackson trasmesso in tv riaccende le sorprendenti doti ballerinistiche di Riccardo, che si esibisce in qualche mossettina che mi fa assolutamente crepare d'invidia.
Mentre i tre del Kol e gli altri si dedicano a un sopralluogo, io e Roberto ci dirigiamo verso l'albergo: nel tragitto, parlo molto dei lavori esposti. La cosa, unita alla devastazione fisica dei piedi, mi apre talmente in due che il mondo scompare in una dissolvenza a iris sull'interno insanguinato delle mie scarpe.

ore 19.30 - Rientro in stanza, dove il buon Simone si sta preparando per l'assalto alla mostra. Prometto di accompagnarlo, a patto che mi conceda una mezz'oretta di tregua.
Il gentilissimo accossente, e un'oretta più tardi siamo davanti a Santa Sofia, tentando di entrare in una mostra aperta che aperta non è. I due gentili custodi ci dicono che purtroppo non è stata accesa la corrente e che non è possibile visitare nulla. Uno spiacevole incidente che viene risolto molto diplomaticamente dai due custodi, che ci invitano a prendere un caffè con loro. Al Bar de Rosa.
Afflitto dalla sete e dai primi segni di ritorno del mal di piedi, desidero solo acqua, sottraendomi per un equivoco alla generosa offerta dei due, che credono che desiderassi soltanto un bicchiere d'acqua. L'incidente viene superato senza problemi, ci facciamo una piacevole chiacchierata che si conclude con una capatina mia e di Simone al Duomo di Salerno, giusto a due passi da Santa Sofia.
Il dolore comincia a offuscarmi la mente, ma tengo duro e convinco Simone a fare un salto in albergo per una doccia - sono anche tremendamente sudato! -, ma Marta, provvidenzialmente, ci avverte che è in zona. Concordiamo - io a denti stretti - che a questo punto è meglio aspettare le 19 tutti insieme, ora in cui partirà il fantomatico Corteo degli Sposi.

ore 23.45 -
Attendiamo Marta sotto Santa Sofia, mentre ne approfitto per dissetarmi a una fontana a occhio poco affidabile, ma in realtà dispensatrice di un'acqua a una temperatura fantastica. Basta solo limonare con un pesce finto per ottenerla!
Arrivata la signorina Bacigalupo, scendiamo poi verso il Teatro Cinema Augusteo, punto di partenza per questo corteo che ci è ancora abbastanza oscuro. L'atrio del Teatro è un pullulare forsennato di sposi, spose, fotografi - a centinaia -, coiffeur e soprattutto Roberto Lombardi, personaggio intravisto nelle manifestazioni della sera precedente, che stasera coordina lo spostamento delle masse. Ah giusto, non ho detto cos'è questo Corteo: SalernoCreativaInVita ha organizzato questo corteo che riunisce tutti gli sposi e le spose di ogni età e provenienza per far loro rivivere il momento magico del matrimonio, insieme a tutta la cittadinanza.
Riunito finalmente il GAI Team Pavia, osserviamo sorridenti le coppie sfilare via dal Teatro verso il Lungomare, con piacevoli sorprese quali la Sposa pazza abbracciata alla sua scopa. Finalmente un marito che fa i mestieri. Apolito nota sorridente l'incursione - sicuramente ad opera di una delle residenze -, e accenna con la mano un divertito "te 'pozzino". In quattro punti e una pernacchia. Nella folla si distingue anche il Chapamerda, un omone muscoloso dalle vaghe reminiscenze rocky-horror-picture-showistiche, vestito del tipico pantalone a vita normale e cavallo bassissimo che tanto faceva impazzire MC Hammer 25 anni fa.
Lanciati nel seguire il corteo, io, Davide e Riccardo ci ritroviamo per qualche secondo a ricoprire il ruolo di coppia aperta omosex, per poi riscomparire nella folla e riunirci a pochi passi dalla meta finale, davanti a un baracchino di mozzarelline aggratis, presto assaltato dalla folla. La calca è troppo violenta e non riesco ad accapparrarci nemmeno una goccia di latticino - una signora piuttosto incazzosa riesce a fregarsene anche cinque o sei, prima di strattonare la folla per uscire, consumarle, e ricatapultarsi dentro-, ma vengo presto consolato con un mini tetra pack carico carico di mellonepane e pesche. Viva la Centrale del Latte di Salerno.
Intanto, intravvediamo il palco e le poltroncine che tra pochi minuti saranno lo scenario dell'esibizione di Peppe Barra, personalità vagamente sconosciuta, che ricordiamo solo per la sua interpretazione del Grillo Parlante nel Pinocchio di Benigni. Ci appostiamo poco lontano dalla fine della platea, per avere modo di godere dello spettacolo da un "higher ground" con maggiori possibilità di svacco. Nella nervosa attesa che precede l'inizio dell'esibizione, il Peppone viene simpaticamente soprannominato PeppeSlash - questa per palati sopraffini - o PeppeBarrè, per la sua grande perizia chitarristica.
Dopo aver storpiato tutti i pezzi introduttivi - tra cui "la canzone del muratore" - e dopo un altro discorso del canuto Apolito - in quattro punti e una pern... basta - the party begins: il teatralissimo Peppe fa il suo ingresso ammantato di nero, e comincia un concerto di world music, di ibridazione e tammuriate, pesantissime bordate contro il Grande Fratello e la De Filippi, racconti genuini d'infanzia con case a picco sul mare che sprofondano, e persino una esilarante fiaba di Basile, grazie alla quale Peppe ci rende finalmente chiaro cosa sia la uallera. Oh yeah, a dimostrare che a parlare di figa prendi sempre le ovazioni. Grande Beppe, grande concerto, nonostante il batterista stesse per morire a causa del distacco di un riflettore. Kaboom!
Il cielo vuole che proprio oggi sia il compleanno di Peppe Barra... e c'è davvero grande emozione quando, sorprendendo tutta Salerno, il Bisunto, o ToupèSudato, o Zio Peppino, sale sul palco portando la torta... Un moto di orgoglio ci muove, e ci chiediamo se questo compleanno sia fuori voucher.

ore 01.10 - L'Embarcadero ci fornisce di catering a base di pizza, patatine e torta. Numerosi i bis, tutto dentro il voucher.
La situazione molto easy ci permette di socializzare: in particolare, abbiamo modo di conoscere meglio due forlivesi, la scrittrice Sole e Federica, altra artista visuale, vittima, come Alessandra, di un incidente di allestimento. Semplicemente, si sono viste i quadri ribaltati da un allestitore pazzo. Per quanto riguarda Sole - ragazza dal candore quasi impossibile -, scopriamo che solo tra pochi giorni sarà maggiorenne, e che quindi è stato necessario l'accompagnamento dei genitori, simpaticissimi e alla mano, ma di cui ora non ricordo nemmeno le iniziali: domani, Sole si esibirà in un reading insieme agli altri "letterati" di quest'anno, con delle composizioni ispirate alle fotografie di un altro grandissimo forlivese, Nicola Vandi, che ha portato in mostra tre lavori d'impatto basati su un'analisi delle proprie fobie adolescenziali. Ora, a parlarvi di gente con in bocca dei polipi immersi in vasche di acqua sporca vi mettereste a ridere, e mica vi biasimo. Però, insomma, vederle è un altro paio di cazzi.
Il GAI Team, sempre meno pavese e sempre più mondiale, finisce per disperdersi nella notte Salernitana. Stremato dal dolore, mi tolgo le scarpe e procedo sul lungomare in calzini. Ormai vogliosi di un Pivo - di una birra 'nzomma - , ci dirigiamo verso il primo fornitore disponibile, una gelateria a pochi passi dall'albergo. Io, per salvare le apparenze, resto fuori dal locale, scarpe in mano, sperando di rimanere fuori dal campo visivo di Chiara, che incrociamo nel locale.
Scolata la Beck's, arriviamo in albergo e pianifichiamo la giornata di domani: la meta, è deciso, sarà Amalfi. D'altronde, come dice la saggezza popolare, vedi Napoli e poi Amalfi.

7 commenti:

  1. Paolo sindaco di Salerno subito!

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  2. identificati, codardo! XD
    ma soprattutto, DeLuca fa un lavoro coi controcazzi da solo, lasciamolo fare!

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  3. Paolo moroso di Miki subito!

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  4. Non l'ho ancora letto...
    scusa, mi mancano le forze!!! Eheh...

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  5. mi sa che dovrò cominciare a fare i paperback

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  6. ajakajaakjakaakaja, troppo divertente il tuo modo di scrivere, mi sono letto in un sol boccone tutto il diario di SalernoInvita, in questo periodo di freddo&gelo ci voleva proprio ricordare le divertenti giornate Salernitane.
    Ti saluto, facendoti ancora una volta i complimenti per le tue doti da scribacchino e da fumettista...e, grazie per la mia descrizione, penso proprio di metterla nel CV..! :)))))

    ciao
    Luca

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