buzzoole code A Paul's Life: Vedi Salerno e poi torni - Day 5

venerdì 7 agosto 2009

Vedi Salerno e poi torni - Day 5

Day 5 - 29/07/2009
ore 10.00 - Se c'è una cosa che ho scoperto essere stupenda appena alzati, è salutare sorridendo a tutti. La colazione è diventata davvero il momento del catch-up di fronte a cappuccio, espresso, e brioche al bacon. Yummy-yummy.
Alle 10, eccoci pronti per la gita a Paestum, organizzata dal mitico team di SalernoInVita. La squadra comprende gran parte del GAI Team pavese - salvo Riccardo, Martino, Davide e Alessandra, impegnati nell'allestimento dello spettacolo di stasera -, gli amici di Forlì - genitori di Sole compresi -, artisti pugliesi e accompagnatori degli artisti pugliesi, i PastiKe, presenze abbastanza impalpabili, e tutta la sezione ritmica del primo gruppo che si esibirà stasera, i Cadillac 50: meeting Ivan, il batterista, e Diego, il bassista che ha dietro la chitarra elettroacustica!
La carovana parte, ma quando il pullman vira verso l'Embarcadero, temiamo tutti l'avversarsi delle voci per le quali una ragazza è stata male per via del cibo fornitoci da Zio Tonino. A quanto pare, i frutti di mare non hanno fatto che scatenare una condizione preesistente - anche se un'altra voce ci ha spiegato che i paramedici non sembravano molto sorpresi del fatto che la vittima avesse cenato lì... Invece, il buon Toupè ci ha preparato dei gustosissimi calzoncini alle melanzane alla parmigiana, che trovano temporaneo rifugio nelle calde viscere del pullman.

ore 14.04 - Alle 11 e 30 giungiamo ai Templi di Paestum, e subito veniamo rinfrancati dalle nostre stupende bottiglie di acqua Lèvia, la varietà naturale della Ferrarelle che noi Nordisti non ci siamo mai sognati di vedere. In effetti, di acqua gasata vera e propria non ne ho ancora vista, solo acqua effervescente naturale che, diciamocelo, farà anche bene, ma papillarmente... manca del retrogusto chimico che a noi della Pianura Padana piace sempre avere sul palato.
Alla richiesta della carta d'identità per gli under-25, mi accorgo di averla ancora in reception dal primo giorno... per cui, faccio spendere un po' di soldi al gentilissimo Comune di Salerno, aggiungendo ulteriore karma negativo alla situation.
A guidarci nella visita alle rovine greco-romane, in uno scenario a metà tra savana e film western, un uomo la cui saggezza supera ogni concetto di bene e male: Nunzio Daniele. La guida ci dà un'infarinatura di base della storia della Magna Grecia e dell'organizzazione di Paestum, spara a zero contro le nuove generazioni, ree di "andare in giro con la bottiglia di birra in mano", prospetta una catastrofe imminente, e dice qualche castroneria su Greci e Romani - che mescola senza pietà -, scatendando l'ira (repressa) dei "classicisti", in particolare Sole, che vorrebbero artigliarlo alla gola. Devo anche stare attento a quello che scrivo, perchè visti i chili di ego che si porta dietro (il suo biglietto da visita riporta "Guida Turistica e Attore non Protagonista nel film Pane e tulipani", per dare massima visibilità ai 24 fotogrammi in cui è inquadrato), ha tutta l'aria di uno che passa le giornate a googlare il proprio nome. Tra una filippica e la richiesta di fattura per la propria prestazione, Nunzio caro viene pedinato da un simpaticone che annota le sue perle e le trasforma in slogan, ma soprattutto dal grandissimo Nicola, che ha riempito una scheda SD di piani ravvicinati della guida, che, alla fine, reagisce con un "Se diventa ricco con queste foto, voglio il 10% dei guadagni".
Nunzio ci abbandona davanti al Tempio di Nettuno, ma noi ne approfittiamo per esplorare un po' la zona... i ragazzi di Biella, guidati dalla formidabile professoressa Deborah, vanno persino a disotterrare qualche mosaico tenuto deliberatamente nascosto per mancanza di fondi per il restauro.

ore 16.45 -
Facciamo il nostro ingresso nel Museo di Paestum, dove i responsabili ci riservano una gran carica di simpatia facendo storie sul nostro ordine di entrata. Eh va beh... Un museo pieno di vasellame a stomaco vuoto non è proprio il massimo, per cui, una volta osservato qualche esempio di arte sequenziale (abbastanza surrealista, in certi punti) estratto da tombe e monumenti, ci arrendiamo a una stanchezza impronunciabile.
Finalmente, Ilaria e soci, i ragazzi dell'organizzazione che ci hanno seguito fin qui, sganciano i panozzi, e possiamo strafogarci come matti di un cibo neanche il pastore tedesco mascotte
di Paestum - che ci sta dietro dall'arrivo - ha il coraggio di ingoiare. In barba alla sorte, me ne trangugio addirittura due - malgrado sospetti conseguenze nefande per il mio apparato digerente -, e poi tutti al pullman, che i Cadillac devono provare.
Nel viaggio, ho modo di parlare un po' con i ragazzi del gruppo (Io: "Aaaah, ma voi siete gli Chevrolet!", loro: "Ehm... i Cadillac", io: "Eh va beh, sbagliato macchina"), mentre, in un'atmosfera hippy, Andrea, Diego, Nicolò e Ivan si danno alla jam session e i miei blocchetti carichi carichi di disegni fanno il giro del pullman. Ivan mi chiede persino uno schizzo "rock'n'roll" da attaccare alla cassa della batteria... storia! Io lo eseguo in quattro e quattr'otto, sul pullman, nonostante le curve e qualche tratto d'asfalto sconnesso.
Intanto, Nicola e Giuseppe raccolgono la pecunia per il Secondo Party on the Roof, che stasera vedrà, come guest star, tipo seicento litri di birra autofinanziati.
Arriviamo al GHS, e congedati i Caddilaquis, diretti in Piazza Gioia per il soundcheck, il GAI Team si dà appuntamento per la sera stessa in Sant'Apollonia.

ore 21.00 - Dopo un riposino ristoratore, io e Simone decidiamo di dirigerci verso Santa Sofia, per dare un'altra occhiata alla mostra. Petrone, la guardia giurata, sta commentando tutti i quadri, tranne il mio - e me ne rammarico, e arriva persino a mostrarci i suoi lavori... o meglio, a darcene un rapido saggio. Ispirati alle figurine da colorare della Settimana Enigmistica, i quadri di Petrone sono stati tutti distrutti dalla di lui consorte, a cui, inspiegabilmente, non piacevano.
Mentre ci allontaniamo, incrociamo Alessandra, che intanto ha fatto raddrizzare con la forza il proprio quadro! Ci racconterà più tardi della terribile esperienza con Petrone, che l'ha pedinata durante tutta la visita e uscendosene infine con un "Non è che sei un po' nervosa?".
A Simone è venuta una voglia matta di macedonia, e ci incamminiamo verso Corso Vittorio Emanuele, e guarda chi ti ritrovo... i Biellesi! Facciamo i complimenti ad Andrea per il suo video - che, dichiara, con disappunto della Prof, ha una colonna sonora infilata all'ultimo momento - e a Nicolò per la sua scultura. Le opere dei poveri biellesi sono quasi tutte compromesse: manca l'acqua, si sono danneggiate durante il trasporto... la prof è simpaticamente irritata, ma niente che una passeggiata per il corso con i suoi studenti, e soprattutto con quei due decerebrati di Andrea e Nicolò, possa risolvere.
Simone finalmente riesce ad accaparrarsi la sua macedonia, e possiamo quindi dirigerci verso Sant'Apollonia, dove l'adrenalina e il nervosismo sono alle stelle... i Kol stanno per debuttare con "L'inconsolabile. Orfeo: variazioni sull'attimo".

ore 23.30 - Riccardo, Davide e Martino hanno fatto il miracolo. Beh, miracolo è esagerato, ma in mezz'ora sono riusciti a condensare un'intensità, una tensione, un'emotività impensabile. Riccardo è un Orfeo esteso, è il manichino di se stesso, si fa muovere dalle emozioni, coesiste in uno spazio uguale e diverso con la proiezione di Euridice... un fantasma, davvero, tanto è lontana, impalpabile, dolorosa. La sua voce, fusa con le musiche di Davide e Martino, o dal vivo, mentre canta nel rituale che lo porterà a lei, si moltiplica, diventa tante... è indescrivibile. Nessuno, a fine spettacolo, quando torna fra noi comuni mortali, può esimersi dal complimentarsi per il testo, ma soprattutto per la performance intensissima.
A seguire, il concerto d'addio di Julio Iglesias. Lo scarto tra i due spettacoli in cartelloni ci fa rabbrividire così tanto che siamo costretti a lanciarci in Piazza Gioia, dove i Cadillac stanno macinando successi di Elvis e Jerry Lee Lewis a una folla che ormai è impazzita e non fa altro che ballare. Ivan ha mantenuto la promessa, ed eccomi con il mio disegno, una parte della storia del rock! E non solo, i Cadillac prendono un po' di gente a caso dalla folla (alla fine siamo io, Simone, Sole, Martino e Davide, e all'improvviso uno sconosciuto) e ci costringono a ballare sul palco... io e Martino ridefiniamo il concetto stesso di ballo, con bordate al di là dell'umana comprensione e miei gesti di adulazione a un bassista che mi ignora. Fuckin' rock'n'roll!
Sceso dal palco, sudato e consapevole di avere fatto qualcosa di paragonabile a Jimi Hendrix che suona l'inno americano, intercetto lo sguardo pieno di stima di Nicola e degli altri, e sono felice.

ore 4.10 - Finalmente, salgono sul palco i Sidera Ves, i musicisti di Torino tanto bistrattati, che ora però dimostrano che anche in due e con la sezione ritmica praticamente dimezzata, possono portare avanti alla grande un concerto - con un paio di canzoni nuove, per di più. La bassista, in particolare, abbandona dopo due pezzi la quattro corde e si lancia in una performance con cajon quasi sessuale... sembra che ci stia facendo l'amore, con lo strumento - no pun intended.
Dopo la cena, in cui risolvo ancora qualche disegno a richiesta, ci prepariamo all'after on the Roof, che inizialmente diventa l'occasione per scambiarci le impressioni a esperienza quasi finita, poi diventa un happening di improvvisazione alcolico-musicale in cui intono Back in the USSR dei Beatles - unica canzone eseguita quasi per intero dal duo Andrea-Nicolò, che, ricordiamo, non conoscono il finale di nessun brano e poi vanno a suonare ai matrimoni - a monosillabi: "bababababababà-nanananananaaaa". Sole si addormenta in un angolo così tranquillamente che ce ne accorgiamo solo al suo risveglio, un'oretta dopo. Nel frattempo, Nicola si è scolato 4 bottiglie da 66 di Moretti, e qualche piano più sotto accorrono ambulanze e polizia per un incidente che coinvolge un motociclettista - che fortunatamente si procura un taglio alla testa - falciato da una macchina.
Alle 3.30, i sopravvissuti del rock emergono dalle nebbie dell'ascensore: Enrico e Francesca dei Sidera Ves si uniscono a noi, e si profondono in una jam session allucinante con Andrea e Nicolò. Il bonghista è letteralmente fuori, Francesca è ancora in orgasmo da cajon, Andrea accompagna Enrico che improvvisa un testo sulla bellissima serata in corso.
L'allegra compagnia decide per un after, ma a me cala un po' la palpebra e mi ritiro nei miei appartamenti, sicuro che Simone non tornerà in camera sano.



5 commenti:

  1. Vedo che ti stai comprimendo...
    Ed è cosa buona e giusta...

    Figa avrei voluto esserci anche io in mezzo a tutto questo rock. Io che di rock non ci capisco una cippa!
    Xò ci saresti stato tu a spegarmelo... a spiegarmi il rock... così avrei capito il rock... rock!

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  2. Bella Paolì!!! Finalmente, ho avuto tempo e voglia di leggiucchiare qualcosa della tua esperienza GAI!
    Da come la descrivi, sembra una figata assurda! Casino totale!!! La guida linkata, poi... mi sembra troppo un grande!!! XD

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  3. @ Bone: e non sai quanto ho tagliato e taglierò!
    @ Stefy: grazie! è stata una figata assurda!

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  4. Ma che belle e grandi parole hai speso per la nostra performanza...onore a te, giovane paolo skywalker(texas ranger). Se la giunta pavese ci considera replicheremo a Pavia..
    P.s. Grande qualità anche nei battibecchi con la Vita..
    e per tutto il resto: mi sto gustando ogni singola ardita connessione di aggettivi!
    Ric

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