buzzoole code A Paul's Life: London Calling, Paolo Answering... Day 6

mercoledì 26 settembre 2007

London Calling, Paolo Answering... Day 6

The following takes place between 8.00 AM and 10.30 PM
of Friday 31th August, 2007

10.30 am: Si respira aria di ultimo giorno, qui nella Città Famosa per essere Fumosa. E oggi, incredibilmente, Londra ci mostra i suoi veri colori. Varie tonalità di grigio.
Il mattino ha l'oro in bocca, certo, ma anche alcune espressione di particolare coloritura forniteci dall'aggregato familiare proveniente dalla Campania: Uan eggs, pliss e altre perle tormenteranno i sogni miei e (gli elaborati in realtà virtuale) di Ultron. Ana-Lucia e le sue espressioni stizzose lanciate ai partenopei già ci mancano.
Un'oretta più tardi, eccoci risbucare, curiosamente, a quella fermata della metro che avevamo conosciuto il primo giorno, Blackfriars. Ancora, il Tate si erge fallico al di là della Manica, e noi ci avventuriamo in quella che prospettiamo sia una fantastica escursione nella City, il cuore economico pulsante della Città Conosciuta per Essere Capitale dell'Inghilterra, Madrid. Scusate, Londra. Lapsus. È proprio qui che vediamo da vicino l'ammasso di gru che, come già sapete, stanno smontando la città pezzo a pezzo.

12.00 am: Eccolo, l'edificio glorioso che porta il mio nome: Saint Paul's Cathedral si erge meravigliosa innanzi a noi. Ma è a pagamento in una maniera vergognosa, per cui ne percorriamo il perimetro e poi ce la diamo a gambe.
Dopo aver incontrato un collega in incognito di Jack Bauer con tanto di maglietta del CTU, sfidiamo le correnti boriche e un po' boriose che tormentano queste terre. La forza di questi venti è tale da aver modellato un enorme edificio in una sorta di colossale uovo allungato, quasi fallico in realtà. Ora, non chiedetemi il nome perchè non ho proprio voglia di cercarlo.

2.30 pm: Saltata la visita a una Tower of London troppo cara per le nostre finanze già proiettate agli acquisti pomeridiani, consumiamo un feroce pasto sugli scalini antistanti all'antico palazzo reale. Un pranzo, ovviamente, fornitoci da Pret-A-Manger. Visita al bagno (ossequi agli enormi pupazzi semoventi che ne invadevano le profondità mentre mingevo), e poi sonnellino sugli scalini. Oh yeah.
Rinsaviti e in marcia, percorriamo il magnifico Tower Bridge. Max cerca in ogni dove l'entrata della base segreta di James Bond, ma non realizza a) che quello è un film e la porta se la potrebbero benissimo essere inventata, b) che il ponte del film non è il Tower Bridge. Percorriamo pertanto la rive gauche della città situata esattamente in prossimità di Londra, e sbirciamo gli edifici dall'altro lato... tra cui un curioso palazzo fatto in piastrelline nere da cesso (da me soprannominate Mattoncini da Bagno... eh, la dislessia), poi decidiamo che, diamine, è anche ora di fare shopping selvaggio.

4.30 pm: Eccoci giunti a Oxford Street, già nota a voi e a noi per essere a) a Londra; b) vicina a un teatro con la gigantografia del Freddone Mercurione; c) per essere in adiacenza di ben tre fumetterie. Max e Ultron se ne accorgono, e mi guardano male. Per tutta risposta, li conduco all'oblio dei sensi, conducendoli per le strade secondarie e tortuose (in realtà, un ampio vialone rettilineo) dello shopping. Dopo la consueta pausa Starbucks (i filo-Nintendisti DS se passano a giocare mentre io - modestamente... - cerco libagioni per la mia voglia di cultura), la mia vescica s'ingrossa all'inverosimile. Pochi minuti dopo, mi beccherò del piscione a squarciagola da Max mentre muovo verso il più vicino McDonald's.
Le risate non finiscono qui: andiamo alla ricerca di qualche fumettino in un comic-shop sotterraneo, e, mentre mi intrufolo anima e corpo tra gli scaffali, Max fa esperienza dell'altrui morte vedendo una donna in procinto di essere investita.
Poco dopo, siamo nell'altra fumetteria. Soddisfando la nostra innata voglia di tipicità, andiamo a degustare la cena in un pub accanto alla seconda fumetteria (dove stavolta non acquisto una menghia), un posto che durante il nostro primo passaggio (vedasi Day 3) avevamo evitato per le tremende e/o fameliche espressioni assunte dai camerieri mentre ci accingevamo ad entrare. In realtà, vogliamo dare il contentino a Ultron, che desiderava tornarci fin da quel giorno e che abbiamo trattato a sandwich di Pret-A-Manger in faccia (letteralmente).

(No, sto scherzando, eh, mica lancio panini così buoni in faccia alla gente)

7.00 pm: Consumata l'ultima cena, ci dirigiamo verso il nostro terzo Virgin Megastore, epilogo della nostra foga shoppingara. Purtroppo, non ci concediamo altri giri per la città, visto che le valigie ci aspettano.
In albergo, una rabbia assassina induce Max a affondare i propri vestiti all'interno della valigia un po' a cazzo di cane, mentre io, diligenza fatta individuo, dispongo il tutto con la massima dose di razionalità che Madre Natura mi ha fornito. Eppure, alla fine dell'impresa, sono sparite un paio di mutande di Max.
(Aggiornamento del 26/9/2007 - Le mutande sono date per "disperse in azione" dall'Esercito)
L'ultimo sonno londinese non inizia, semplicemente perchè io e Max cominciamo ad avvinghiarci e a tirarci delle patacche mostruose sulle chiappone, e anche Ultron è della partita, visto che tenta di violentare Max con le sue unghie al vibranio. Maledetto droide, un giorno troveremo un virus capace di distruggerti.

2 commenti:

  1. La mutanda è rimasta dispersa^ Bè, almeno London avrà un ricordo del mitico Max!

    RispondiElimina
  2. Incredibile...
    Dai Paul che manca poco... tra breve sti post su Londra saranno finiti!!!
    Un'ultimo sforzo...

    RispondiElimina