Day 8 - 23/08/2008
ore 12.15 - Perodromo
La giornata inizia con il pene di Fabio sbattuto ripetutamente sulla faccia di Germani, che, stupito, guarda me e poi comincia ad emettere gridolini. Non mi metto indagare se questi versi siano di piacere o orrore, perchè saluto i compagni di nottata e raggiungo Bone nella già sgombra Camera dell'Ammmore.
Finiamo di preparare le valigie in fretta e furia, ci lanciamo tipo wrestling sui bagagli per riuscire a chiuderli, poi una graziosa cicciona apre la porta con il suo passepartout e ci intima di uscire. Sono le 9.58, uscita prevista 10.
Alle 10.08, siamo davanti al magnifico trenino, oggetto del desiderio non erotico (forse) delle Ninfomani Caste fin dalla prima serata. Il fantastico automezzo, assai deprimente in verità, ci ha dato buca in due occasioni: la prima, quando scopriamo che l'ultima corsa parte alle 22; la seconda, quando scopriamo che il tassista che ci aveva detto dell'ultima corsa delle 22 mentiva, e che l'ultima corsa parte alle 21. Quindi, prendiamolo di mattina e ciaopepp.
Mentre diamo un ultimo sguardo commosso all'arredamento urbano di Calella, vengo molestato sessualmente da Mone e Fabio che pretendono che tocchi loro la punta dell'uccello. Ultimi rigurgiti di In the world, in the world e altre filastrocche di simil fattura, poi i Dodici si smembrano: alcuni vogliono salutare il mare, altri si dedicano a un ultimo giretto per negozi. Nonostante le intenzioni di mangiare la pizza di Max e soci, è troppo tardi, per cui ci rechiamo al kebabbaro, anch'esso chiuso. Bene, ci accontentiamo della Can Xena, locale assai pittoresco a pochi passi dall'albergo, dove consumo il primo, terribile hamburger della giornata.
Grazie al ritardo del ristoratore, arriviamo in albergo all'ultimo istante, ritiriamo i bagagli e ci incamminiamo verso la stazione dei treni.
Adios, Calella... olè!
ore 16.55 - Barcelona mon amour
Il viaggio di ritorno non è minimamente traumatico come quello d'andata. Sul treno per Barcellona-Saints, ascolto a scrocco la musica dall'iPod di Max, mentre questi dorme, e mentre mi dimeno sulle note del rogherol, una ragazzina mi guarda divertita. Tra una nota e l'altra, posso intrasentire un gruppo di giovani mendicanti della musica che esegue Azzurro e When the sants go marchin' in, ma di questo si occuperà Bone, assai più documentato sull'accaduto.
A Saints, raggiungiamo con facilità il treno che ci porterà in aeroporto. La figata è la musichina che ci accompagna durante il viaggio, che vorrei assolutamente su disco. Responsabili della Renfe, se leggete queste parole, contattatemi.
Giunti in aeroporto, siamo protagonisti di un simpatico incidente: ci rechiamo all'imbarco prima che al check-in. Anche per merito di una certa supponenza da parte mia.
Al banco del check-in rimango impietrito innanzi all'angelica bellezza della hostess Easy Jet: desidero sposarla all'istante, ma il destino e i chilometri ci dividono. La mia solita sfiga sentimentale.
Pisciatina, poi pranzo mid-pomeridiano in aeroporto, dove spendo una cifra assurda per un hamburger ancora più orrendo di quello della Can Xena. Mi consolo con gli acquisti dell'ultimo secondo nella libreria dell'aeroporto, dove mi accaparro "De amor y de sombra" di Isabel Allende, e con la visione dei simpatici pupazzetti dei Muppets.
ore 19.25 - Il ritorno dell'amico Tonno
Dopo un'ora e mezza di avanti e indietro sulla pista, il pilota decide di togliere il freno a mano ed eseguire la benedetta partenza in salita. Mentre tutti dormono, Stoner ne approfitta per rompermi ancora un po' i maroni, non pago del fatto che sto leggendo e che continuo a ignorarlo. Il nostro si azzarda pure a fare un simpatico video in cui tutti lo insultano, ma lui è comunque felice come una pasqua.
Finalmente, atterriamo a Malpensa. Mentre scendiamo dall'aereo, realizzo che "De Amor y de Sombra" della Allende ce l'ho già... in italiano. E bravo Paolino.
Il nastro trasportatore ci impiega davvero tanto tanto tanto tempo a restituirci i bagagli: prima qualche simpatico testa di cazzo dimostra tutto il suo genio appoggiando sul nastro un pezzo di ferro e poi una scatoletta di tonno, che qualcuno poi apre e consuma. Si vede che la vostra vita è fatta solo di droga e superalcolici, cacaziretti di rara bbbruttezza.
Bagagli in mano, ci avviamo con un po' di nodo in gola verso l'uscita, dove BabboLamesta, PapàGianni , PapàGanini e BabboStoner attendono le proli loro e altrui per riportarle in quel di Carthusia. All'ultimo, arriva anche Leonida, padre di MarcoBronzodiRiace nonchè del prode Hercules, al secolo Matteo, e, all'urlo di "Questa è... Malpensaaa!", carica i bagagli sul Galloper a calcioni e sgasa verso casa.
ore 20.45 - Berlusconi è ancora vivo
La giornata inizia con il pene di Fabio sbattuto ripetutamente sulla faccia di Germani, che, stupito, guarda me e poi comincia ad emettere gridolini. Non mi metto indagare se questi versi siano di piacere o orrore, perchè saluto i compagni di nottata e raggiungo Bone nella già sgombra Camera dell'Ammmore.
Finiamo di preparare le valigie in fretta e furia, ci lanciamo tipo wrestling sui bagagli per riuscire a chiuderli, poi una graziosa cicciona apre la porta con il suo passepartout e ci intima di uscire. Sono le 9.58, uscita prevista 10.
Alle 10.08, siamo davanti al magnifico trenino, oggetto del desiderio non erotico (forse) delle Ninfomani Caste fin dalla prima serata. Il fantastico automezzo, assai deprimente in verità, ci ha dato buca in due occasioni: la prima, quando scopriamo che l'ultima corsa parte alle 22; la seconda, quando scopriamo che il tassista che ci aveva detto dell'ultima corsa delle 22 mentiva, e che l'ultima corsa parte alle 21. Quindi, prendiamolo di mattina e ciaopepp.
Mentre diamo un ultimo sguardo commosso all'arredamento urbano di Calella, vengo molestato sessualmente da Mone e Fabio che pretendono che tocchi loro la punta dell'uccello. Ultimi rigurgiti di In the world, in the world e altre filastrocche di simil fattura, poi i Dodici si smembrano: alcuni vogliono salutare il mare, altri si dedicano a un ultimo giretto per negozi. Nonostante le intenzioni di mangiare la pizza di Max e soci, è troppo tardi, per cui ci rechiamo al kebabbaro, anch'esso chiuso. Bene, ci accontentiamo della Can Xena, locale assai pittoresco a pochi passi dall'albergo, dove consumo il primo, terribile hamburger della giornata.
Grazie al ritardo del ristoratore, arriviamo in albergo all'ultimo istante, ritiriamo i bagagli e ci incamminiamo verso la stazione dei treni.
Adios, Calella... olè!
ore 16.55 - Barcelona mon amour
Il viaggio di ritorno non è minimamente traumatico come quello d'andata. Sul treno per Barcellona-Saints, ascolto a scrocco la musica dall'iPod di Max, mentre questi dorme, e mentre mi dimeno sulle note del rogherol, una ragazzina mi guarda divertita. Tra una nota e l'altra, posso intrasentire un gruppo di giovani mendicanti della musica che esegue Azzurro e When the sants go marchin' in, ma di questo si occuperà Bone, assai più documentato sull'accaduto.
A Saints, raggiungiamo con facilità il treno che ci porterà in aeroporto. La figata è la musichina che ci accompagna durante il viaggio, che vorrei assolutamente su disco. Responsabili della Renfe, se leggete queste parole, contattatemi.
Giunti in aeroporto, siamo protagonisti di un simpatico incidente: ci rechiamo all'imbarco prima che al check-in. Anche per merito di una certa supponenza da parte mia.
Al banco del check-in rimango impietrito innanzi all'angelica bellezza della hostess Easy Jet: desidero sposarla all'istante, ma il destino e i chilometri ci dividono. La mia solita sfiga sentimentale.
AMOOOOOOOREEEEEEEEEEE....
Il metal detector, per la prima volta nella mia esistenza, suona al mio passaggio. Mi costringono a togliere le scarpe. Niente, suona ancora. Mi fanno passare dopo avermi perquisito, mentre Fabio ne approfitta per avanzare indisturbato, anche se il detector era suonato anche per lui.Pisciatina, poi pranzo mid-pomeridiano in aeroporto, dove spendo una cifra assurda per un hamburger ancora più orrendo di quello della Can Xena. Mi consolo con gli acquisti dell'ultimo secondo nella libreria dell'aeroporto, dove mi accaparro "De amor y de sombra" di Isabel Allende, e con la visione dei simpatici pupazzetti dei Muppets.
ore 19.25 - Il ritorno dell'amico Tonno
Dopo un'ora e mezza di avanti e indietro sulla pista, il pilota decide di togliere il freno a mano ed eseguire la benedetta partenza in salita. Mentre tutti dormono, Stoner ne approfitta per rompermi ancora un po' i maroni, non pago del fatto che sto leggendo e che continuo a ignorarlo. Il nostro si azzarda pure a fare un simpatico video in cui tutti lo insultano, ma lui è comunque felice come una pasqua.
Finalmente, atterriamo a Malpensa. Mentre scendiamo dall'aereo, realizzo che "De Amor y de Sombra" della Allende ce l'ho già... in italiano. E bravo Paolino.
Il nastro trasportatore ci impiega davvero tanto tanto tanto tempo a restituirci i bagagli: prima qualche simpatico testa di cazzo dimostra tutto il suo genio appoggiando sul nastro un pezzo di ferro e poi una scatoletta di tonno, che qualcuno poi apre e consuma. Si vede che la vostra vita è fatta solo di droga e superalcolici, cacaziretti di rara bbbruttezza.
Bagagli in mano, ci avviamo con un po' di nodo in gola verso l'uscita, dove BabboLamesta, PapàGianni , PapàGanini e BabboStoner attendono le proli loro e altrui per riportarle in quel di Carthusia. All'ultimo, arriva anche Leonida, padre di MarcoBronzodiRiace nonchè del prode Hercules, al secolo Matteo, e, all'urlo di "Questa è... Malpensaaa!", carica i bagagli sul Galloper a calcioni e sgasa verso casa.
ore 20.45 - Berlusconi è ancora vivo
Abbandoniamo il Terminal e ci mettiamo in cammino verso il parcheggio. Già intravvedo Bone, diretto verso la GaniniCar, annaspare in preda a sofferenze inenarrabili. Ghezz.
Max: "Ma dove ha messo la macchina? Panda azzurra... panda azzurra..."
Paolo: "È questa!"
Max: "No, non è mia!..."
...
"Sì, è mia."
Il rockissimo Babbo Lamesta ci racconta della sua recente avventura bolzanese in motocicletta con Mamma Lamesta, in sottofondo prima "Highway Star" dei Deep Purple, poi VirginRadio, che il Lamestone mi consiglia caldamente di ascoltare.
Mentre BL ci delizia con i resoconti delle sue spericolate avventure, Stoner dà l'ultimo, fatidico segnale di vita, chiamando il cugino e comunicandogli di aver schivato d'un pelo un camper in ribaltamento. Ci portiamo all'altezza dell'incidente, e fortunatamente non ci sono vittime. Anche se si sperava che almeno un... ehm... ehm.... va beh.
Il viaggio nella notte termina alle 20.45, quando la Taekwondo Panda di Casa Lamesta mi scarica davanti casa (nonostante l'appuntamento in piazzetta... va beh...). Abbraccio a Max, saluto virtuale a tutti e riabbraccio i genitori, reduci da una minigita assai deludente a Como.
Scopro che mamma ha cominciato a leggere romanzi gialli, e che Berlusconi non ha ancora stirato le zampe.
Mi commuovo.
Max: "Ma dove ha messo la macchina? Panda azzurra... panda azzurra..."
Paolo: "È questa!"
Max: "No, non è mia!..."
...
"Sì, è mia."
Il rockissimo Babbo Lamesta ci racconta della sua recente avventura bolzanese in motocicletta con Mamma Lamesta, in sottofondo prima "Highway Star" dei Deep Purple, poi VirginRadio, che il Lamestone mi consiglia caldamente di ascoltare.
Mentre BL ci delizia con i resoconti delle sue spericolate avventure, Stoner dà l'ultimo, fatidico segnale di vita, chiamando il cugino e comunicandogli di aver schivato d'un pelo un camper in ribaltamento. Ci portiamo all'altezza dell'incidente, e fortunatamente non ci sono vittime. Anche se si sperava che almeno un... ehm... ehm.... va beh.
Il viaggio nella notte termina alle 20.45, quando la Taekwondo Panda di Casa Lamesta mi scarica davanti casa (nonostante l'appuntamento in piazzetta... va beh...). Abbraccio a Max, saluto virtuale a tutti e riabbraccio i genitori, reduci da una minigita assai deludente a Como.
Scopro che mamma ha cominciato a leggere romanzi gialli, e che Berlusconi non ha ancora stirato le zampe.
Mi commuovo.
(FINE)
Si ringraziano per l'apparizione e la splendida vacanza:
Alice
(cosa t'ho fatto? perchè non posso fare colazione in pace? perchè...?)
Bone, ovvero Anzianetti, Bambinetti, Ciuletti
(le tue scoregge hanno un retrogusto strano, curati... però TVB)
Ele
(alla fine ce l'hai fatta a restituirmi il ceffone, eh... viva il karma)
Fabio & Mone
(noooo, la punta nooooooooo....)
Germix
(sei il solito gay psicomagico)
Marco
(voglio i tuoi capelli)
Max (t'ho visto poco, ma è stato bello cagare in contemporanea)
Stefina
(attenta quando corri a testa in giù...)
Stulidis, ovvero Stefania Giannoulidis
(scusa per l'accidia e tutto il resto, ma lo faccio sempre in nome della simpatia...
davvero, non so se non lo capisci o fai finta :P)
Stoner, ovvero Culopicchio 'o shcassauallera
(reciditi le corde vocali)
e a tutti quelli che hanno letto e hanno capito quello che ho scritto
per la pazienza e per i decimi di vista andati perduti...
alla prossima