20/09/2008
ore 10.30 - Oggi Gaudì, ma un domani...
Allora, la storia della Catalogna per dementi:
"C'era una volta il Greco. Solo lui. Il Greco prende il battello e arriva in Catalogna. Qui ci sono già l'Italiano e il Francese che lo aspettano. Cominciano a vendersi delle cose.
Fai un commercio, fai due commerci, fai tre commerci, ed eccoci nel 1939, e c'è Franco oh Franco 'o Dittatore che impedisce a tutti di parlare il Catalano, la lingua nata perchè il Greco (che, a quanto pare, parla una lingua neolatina), il Francese e l'Italiano non riuscivano a parlarsi. C'è uno che parla Catalano e lo ammazzano.
Poi...
Franco stira le zampe, il Catalano risorge e viene finalmente parlato, con gioia del Greco, dell'Italiano, del Francese e del Napoletano, che arriva e dice: "E io ti spalmo sul panino!"
Poi a Barcellona fanno le Olimpiadi, e ci sono Freddy Mercury e Montserrat Caballè che cantano ininterrottamente da allora Barceloooooonaaaaa! Barceloooooonaaaa! Per carità, non dite a Montserrat Caballè che Freddy è morto, se no succede un casino."
Questo è bene o male quello che ci ha raccontato Rosy nell'oretta buona di viaggio organizzato from Calella to Barcelona.
La giornata era già cominciata con dei tormenti che non ricordo, ma che sicuramente implicavano i numerosi peti spagnoli del compagno di letto e di umorismo Anzianetti.
Arrivati all'ultimo istante disponibile al pullman, mi trovo seduto accanto a Fabio, che sarà impegnato per tutta la giornata nella stesura di un romanzo giallo. Qui, oltre a una manciata di rumorosi italiani tra cui spicca il consueto "uomo dei commenti all'ovvio" che mi sta seduto davanti, udiamo la cristallina voce di Rosy, la guida che riesce a cambiare sette lingue nell'arco di mezza frase. Sbagliandole tutte. Un esempio di code switching mica da ridere, eh. Appresa la storia della Catalogna da cotanta fonte di saggezza, arriviamo nella città di nome Barcellona.
Prima tappa, la meravigliosa Sagrada Familia, esempio dell'enorme estro architettonico di Antoni Gaudì, genio che ha praticamente plasmato con le sue mani questa città, della quale avremo solo qualche flash durante questa intensa giornata. Grande Gaudì, bella alla mamma di Stoner che vediamo assediare i turisti in cerca di qualche monetina, bello il giro attorno alla Cattedrale, la cui facciata sud è stupenda sì, ma vi stanno appiccicando dei pezzi di apparecchio ortodontico che non comprendo. Torneremo nel 2030, a Cattedrale finita, per vedere cosa staccare. Bello anche Stoner che mi supplica di andare al negozio del Barcelona, ma lo ignoro.
La seconda tappa è il Parc Guell, meraviglioso parco progettato da Gaudì per conto del Signor Guell, che comprende anche la casa dove visse l'architetto. A Mone cade la mascella, e io non posso far altro che imitarlo, vista l'estrema abilità di un musicista persiano che si esibisce con uno strumento a corde a me ignoto in suggestivi arabeschi musicali (bella questa, eh? Proust mi fa una sega).
Io e Stulidis rimaniamo incantati dalla Banc de Trencadìs, e qui cito testalmente la guida, "una panca rivestita di piastrelle che corre sinuosa lungo l'intero perimetro" di una piazza che si estende sopra una fantastica sala fatta di innumerevoli colonne, anch'essa decorata di piastrelle, che dà sull'ingresso principale del parco, dominato da una fontana a forma di lucertola. L'anziano guardiano scruta tutto, facendo attenzione a che nessuno danneggi quella che è, in fin dei conti, una stupenda opera d'arte.
Fra una foto e l'altra, Mone, Max ed io progettiamo il Capodanno a Londra...
M: "Bello! Capodanno a Londra, a Times Square!"
P: "Guarda che Times Square è a New York..."
M: "Boh!"
Dopo una breve sosta su uno dei colli che circondano la città, ci dirigiamo in centro, dove ci attendono le Ramblas...
ore 14.30 - De furtibus negotiibus, de stautibus, de autobus
Sosta obbligatoria all'Hard Rock Cafè, dove vorrei acquistare un paio di bacchette da batteria. Ma costano 21 €, quindi telefona a stu cazze... Dentro, è un orgasmo di cimeli della storia del rock, fra cui, curiosamente, uno spartito di Whole Lotta Love dei Sssseppelin in italiano.
Prendiamo poi la via delle Ramblas, costellata di meravigliosi statue viventi, tra cui spicca un'inquietante e meraviglioso angelo dorato. Peccato non averci fatto una foto. Le Ramblas un po' deludono, sono alla fin fine solo un lungo vialone di negozi prima che inizi lo sfacelo di boutiquine di souvenir. In una di queste, acquistiamo un regalino fallico per Tia, e, malgrado anch'io voglia acquistare una t-shirt o qualcosa di simile, scappo subito per via di quei ROMPICOGLIONI DEI COMMESSI/GUARDIANI/BORSEGGIATORI che cercano di impedirti di uscire dopo averti praticamente reso insopportabile stare dentro il negozio.
La quintessenza del cagacazzo.
Altro giro, altro ladro: ci fermiamo in un localino dove spendo 7.50 per una pizza, il tutto per un errore di distrazione idiota. Paolo, prima guardare i prezzi. Mi faccio il pasto con Stoner versione gufo che mi rinfaccia il fatto di non aver preso quella paella dall'aspetto orrendo che consuma con finta soddisfazione. Io spero che ti esploda una cozza nell'intestino.
Riprendiamo la via verso il pullman, ma non manca una capatina alla FNAC locale, dove avrei acquistato volentieri qualche libretto, se il tempo non fosse stato tiranno.
La partenza viene ritardata da Mone, che si ferma a conversare amabilmente con Josè, l'autista, sulle doti terapeutiche della grappa alla liquirizia selvatica. Si vede che Josè ha particolare affetto per il cicchetto, vista la quantità di semafori rossi che ha rispettato.
Uno.
Forse.
Torniamo a casa, e si crea un effetto stranamente reale, che vi dà la misura dell'esasperazione a cui ci ha condotto Stoner.
S.: "Ma ragazzi, questa non è la nostra fermata, questa non è Calella!"
P.: "Sì, è questa, scendi!"
S.: "Non è questa!"
Tutti : "E allora sta su, cretino!"
Tutti, tutti, con uno sfalso temporale infinitesimale e senza essersi messi d'accordo, l'hanno detto.
Non è solo una cosa mia.
Davvero.
ore 0.45 - Machete
Il pre-cena consiste fondamentalmente di alcuni "Rita Faltolyano!", nome della pornostar protagonista del cosìddetto PornoEgitto, film a luci rosse che io e Mone abbiamo visto (in tempi e luoghi diversi) e che c'è rimasto nel cuore, e poi di un duetto canoro: "In the woooooorld, in the woooooorld, in the... in the... in the... in the... in the woooorld." Considerate che stavamo entrambi cagando. Nei nostri rispettivi cessi, divisi da un muro di carta stagnola.
Poco prima di mangiare, sulla scalinata antistante l'ingresso del Continental ci raggiunge Brixia Lad. Visto che comincia a parlare a vanvera, e, considerando il fatto che lo odio, mi alzo a metà di una sua frase e mi avvicino al bancone del Manolone. Aspetto un minutino, poi esco di nuovo. Come per magia, Brixia Lad, un grande esempio di Frocio nel Cervello contemporaneo, è sparito.
La cena è sempre quella, il dopo cena è simile. Su insistenza di Stulidis, donna dai molteplici capelli castani, ci rechiamo da Machete, gestore di un pittoresco locale in una piazzetta molto carina al limitare della Zona della Perdizione. Machete assomiglia troppo a Machete, solo che ha un occhio sbirulo che guarda ovunque, e fa un po' troppo il simpatico. Io e Germa consumiamo un cocktail che non ricordo, Stoner ordina una JD Cola, ed è talmente genio da consumare separatemente i due ingredienti (il JD e la Coca), in nome della libertà d'opinione. Il risultato è una tremenda figura di cazzo.
L'episodio fa esplodere il mio odio sconfinato e ingeneroso verso questo povero uomo venuto dalle vicinanze di Famagosta. Un odio che mi sfianca al punto da impedirmi di giocare a bowling: Germanal e Anzianetti portano a casa la partita, e vengono salutati dallo staff della pista con cerimonie un po' eccessive, ma sempre divertenti. Fra uno strike e l'altro, si ode la radio spagnola trasmettere Nek.
E io provo ancor più odio.
ore 2.00 - Raccontala giusta, Stoner
La stanchezza sparisce tutt'd'un tratto, quando diventa chiaro che Mone e MarcoDispettoSorprendente stanno progettando qualcosa ai danni di Stoner. Sto. Sto. Stocazzo.
Il giovane è deciso a ricoprire di schiuma da barba il letto del nostro, appena caduto nel dormiveglia. Io mi accollo la responsabilità di tenere in mano il tappo. L'idea è quella di costringere a far girare la vittima, che si sarebbe quindi trovata in un mare di zozzume: nonostante tutti gli ululati tipo "MAurIzioOoOo! MaUrizIiooOoOoo!", Stoner ha le orecchie incollate agli auricolari.
All'improvviso, Stoner si getta nella melma ed è tragedia. Marco se l'è data già a gambe. Mone, il secondo cospiratore, si rifugia nell'adiacente camera delle ragazze, che viene chiusa a chiave. La vittima viene a lamentarsi da me e Bone.
S.: "Ma chi è stato? Tu no, Bone, eri in camera tua"
P.: "Neanche io", dico, non accortomi di avere ancora in mano il tappo, che nascondo con gesto fulmineo.
S.: "Eeeh, lo so io chi è stato".
Il giovane torna in camera, e spronfonda nel letto, solo per trovarsi immerso in un cuscino fatto di schiuma da barba. Stoner non si controlla più, ed è vendetta.
Io e Bone ci rifugiamo nella camera delle ragazze, dove Stoner cerca tracce dell'attentatore. Mone è ancora lì dentro, invisibile dietro a una colonna. Qualcuno bussa alla porta: è Marco, che getta un gavettone addosso a Stoner. Un secondo ordigno acquatico inesploso capita nelle mani della vittima, che ingaggia un duello senza esclusione di colpi con MarcoSecchiataDevastante, che termina con l'esplosione del gavettone e l'alluvione dell'ingresso della camera delle ragazze.
La vendetta è compiuta, e tutti dormono contenti.
Finito il processo di asciugatura, Mone si decide a emergere da dietro la colonna, ancora sogghignante.
Stanotte non dormo nel mio letto. Ciuletti deve trombare.
(continua...)
Ma come??? Paul!!! Non ti ricordi di quali tormenti siamo stati capaci io e Ali durante al tua prima colazione? Impossibile. Non ti dice niente “cereali nei muffin”… bo’! Prima o poi posterò anch’io il Day 5 quindi potrai rinfrescarti la memoria!!!!
RispondiEliminachemmenefrega, aggiungo tutto dopo.
RispondiEliminagrandissimo Paul!!!storia nel particolare, cosi ogni volta che la rileggerò sarà proprio come esserci appena stato e rinfrescherò tutti i piu bei ricordi qi questa bellissima vacanza insieme!!!
RispondiEliminaVANESSA, PRENDI QUESTA MAZZA!!
"questa bellissima vacanza insieme" è un po' troppo gay, ma vabbuò.
RispondiEliminaLa ringrazio per Blog intiresny
RispondiEliminamolto intiresno, grazie
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